Alle urne

Politiche 2022, la giornata elettorale: dal caro energia, ai problemi nella Sanità ligure, agli 89 milioni per Campasso

I comunicati e gli interventi di partiti e candidati nella giornata di oggi, mercoledì 31 agosto

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Genova. Di seguito i comunicati stampa di oggi, mercoledì 31 agosto, in vista delle elezioni politiche fissate per il prossimo 25 settembre.

Alessandro Piana al lavoro per sostenere l’Agricoltura locale

Continua non stop il lavoro dell’assessorato Agricoltura della Regione Liguria per supportare gli agricoltori liguri, a seguito del momento di crisi acuito dalle ondate atmosferiche avverse. “Una misura su cui stiamo lavorando alacremente di concerto con le associazioni di categoria – spiega il vice presidente della Regione Liguria con delega all’Agricoltura Alessandro Piana – è la numero 22 del Programma di Sviluppo Rurale di prossima apertura, finalizzata a mitigare l’effetto della crescita dei costi di produzione dovuti alla crisi Russo-Ucraina e alle speculazioni dei mercati. Come dalle segnalazioni del mondo associativo le risorse di questo asset possono rappresentare un passo importante per le aziende, tanto più se concentrate sui due settori che maggiormente hanno accusato danni, vale a dire olivicolo e zootecnico”. La misura vale in tutto 4,5 milioni di euro.

Simona Simonetti (Alleanza Verdi Sinistra): Del caro energia e della dipendenza dai fossili. La Liguria si confermava nel 2019 la regione meno Rinnovabile

Questo assume un aspetto ancora più critico se riflettiamo sull’emergenza dei costi energetici del gas, che verrebbe automaticamente superata se potessimo contare su una quota consistente di energia da fonti rinnovabili, che per loro natura utilizzano una materia prima gratuita e a “KM 0”, o quasi.

Cittadini e imprese residenti nelle regioni lungimiranti, che negli anni hanno agevolato l’installazione di energie rinnovabili o di comunità energetiche per condividere sul posto la produzione, saranno in grado di affrontare meglio il caro energia. In regioni come la Liguria invece, che si posiziona come ultima nella classifica e dove attualmente la percentuale di Energia rinnovabile sul consumo finale è inferiore di quasi 10 punti percentuali sulla media nazionale (7,7% VS 17,11%) le cose andranno diversamente.

La crisi energetica, in altre parole, non sarà uguale per tutti. In Liguria sarà peggio.
Nella nostra regione infatti non è stato fatto praticamente nulla per disincentivare la dipendenza dal fossile. Cittadini e imprese saranno ostaggio delle speculazioni sul prezzo del Gas e della conseguente povertà energetica a causa di numerosi errori commessi da un centro destra che si definisce “moderato e pragmatico” ma che ha agito in modo ideologico e antistorico.

A Genova ad esempio se un condominio realizza il cappotto termico, per ridurre la dispersione di calore e di conseguenza il consumo di gas, si ritroverà tassato a vita. Il Comune esige infatti una tassa di occupazione del suolo perenne per l’area in cui il cappotto termico occupa il marciapiede. Una misura che nei fatti, risulta dissuasiva nei confronti di una semplice strategia per risparmiare inquinamento e soldi.

Se, al contrario, la classe politica avesse incentivato le energie rinnovabili e il risparmio energetico avremmo contribuito a ridurre il cambiamento climatico e ci saremmo salvaguardati dalle speculazioni sul prezzo del Gas.
I Liguri affronteranno un inverno difficile, ma possono essere più lungimiranti dei loro governanti scegliendo quei partiti che hanno nei loro programmi, tra le altre cose, un deciso sostegno alle energie rinnovabili, come l’Alleanza Verdi – Sinistra.

Katia Piccardo, la ricetta per la Liguria in 15 punti

Katia Piccardo, sindaca di Rossiglione e candidata per la coalizione di centrosinistra alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale Liguria 02 che comprende parte delle province di Genova e Savona, traccia in 15 punti la propria ricetta per una Liguria più efficiente, dinamica, virtuosa e competitiva.

1. Attenzione responsabile al mondo del lavoro, dell’industria, delle attività economiche, produttive, commerciali ed alla crisi in cui continuano a dibattersi.
2. Lotta alla disoccupazione, al precariato. Per la sicurezza sui luoghi di lavoro e facilitazioni a favore delle partite IVA.
3. Misure a favore dei giovani e delle donne per una vera promozione di pari opportunità.
4. Infrastrutture efficienti e sicure che permettano una viabilità in linea ai più alti standard europei.
5. Potenziamento del trasporto ferroviario e del trasporto pubblico locale verso una vera integrazione ferro-gomma.
6. Sostegno alla medicina territoriale e sanità pubblica efficiente.
7. Prevenzione seria del dissesto idrogeologico che abbracci costa ed entroterra in ottica di complementarità.
8. Politiche concrete al fianco del comparto agricolo e dell’entroterra che sappiano invertire la tendenza allo spopolamento.
9. Impulso alla green economy ed all’efficientamento energetico anche a tutela dell’eccezionale ambiente che ci ospita.
10. Misure di sostegno a contrasto del caro-vita e del caro-energia a favore delle famiglie e delle imprese.
11. Innovazione ed autonomia finanziaria, in particolare per il sistema portuale.
12. Politiche socio-sanitarie, didattico-educative che davvero siano al servizio delle generazioni presenti e future e di sostegno al terzo settore ed alle generose realtà associative.
13. Sostegno al volontariato e al mondo dello sport.
14. Tutela dei pensionati e delle fasce più deboli.
15. Istruzione, economia e qualità della vita che possano coniugarsi per garantire davvero il benessere nella nostra straordinaria Regione con potenzialità naturalistiche, culturali, turistiche e ricettive da valorizzare, recuperare e promuovere anche oltre i confini nazionali.

Lista Toti Liguria. Natale e Pronoto, Salute: “Tra inesattezze e contraddizioni, l’ennesima stecca”

Certo mancava anche un commento di Natale sulla sanità. Probabilmente nella fretta di prendersi un posto al sole come i colleghi di centrosinistra, ha trovato un argomento a caso e ha provato ad incentrarvi una polemica. Peccato il servizio funzioni bene e che evidentemente nemmeno ha provato a conoscerlo. E non si parla di dettagli, ma di intero uso e funzionamento.

Partiamo dal principio. Natale afferma la piattaforma Prenoto Salute costringa i cittadini a muoversi da un capo all’altro della Liguria per poter fare esami. Intanto, non sa che, per adesso, il servizio copre solo visite radiologiche. L’obiettivo è quello di estendere il servizio anche alle altre prestazioni, ma per ora si sta sperimentando, con successo, solo questo tipo di prenotazione.

Poi, “dimentica” che il sistema chiede dove si preferisca effettuare la visita, facendo scegliere la sede gradita. Ancora, omette che Regione Liguria è stata tra le prime ad aprire le agende tra aziende sanitarie: con il servizio CUP si può chiamare per verificare se vi sia posto in altra sede per anticipare l’esame di cui si ha bisogno. Il nuovo sistema Prenoto Salute, è semplicemente un’evoluzione che permetterà di accelerare i tempi.

Infine, ci domandiamo con quale Natale dobbiamo parlare: se con quello che si lamenta perché i liguri sarebbero costretti al turismo sanitario fuori regione per mancanza di offerta di prestazioni, oppure con il Natale che si lamenta perché gli stessi liguri improvvisamente non sarebbero in grado di spostarsi invece all’interno della Regione, facendo meno chilometri. Quindi, per poter dire la sua e criticare la sanità, a prescindere, regala l’ennesima nota stonata all’interno di un concerto che prosegue da tempo tra stecche e assoli maldestri.

Edoardo Rixi (Lega): Pochi 89 milioni per Campasso, intervento ulteriore con prossimo governo

“Il prossimo governo garantirà nuove risorse per completare tutti i lavori di riqualificazione del quartiere genovese del Campasso, per venire incontro alle esigenze dei cittadini e dell’amministrazione comunale. La Lega considera infatti gli 89 milioni del Mims come prima tranche per gli interventi necessari a migliorare la qualità della vita dei residenti. Il nuovo esecutivo inoltre, come chiedono abitanti e comitati e come già dichiarato da Rfi, si assicurerà che per le merci pericolose venga utilizzata la linea ferroviaria sommergibile” a dirlo in una nota il deputato della Lega Edoardo Rixi, già vice ministro al Mit e responsabile dipartimento Infrastrutture della Lega.

Sanità, Gruppo PD: “Toti nega l’evidenza: dire che gli interventi non urgenti del San Martino saranno riprogrammati negli altri ospedali liguri e non bloccati, non vuol dire che va tutto bene. Anzi, si ammette che siamo di fronte a una sanità allo sfascio, senza personale e senza una strategia per il futuro”

“Toti nega l’evidenza: dire che gli interventi che si dovevano fare al San Martino saranno ‘riprogrammati’ negli altri ospedali liguri, non vuol dire che va tutto bene, anzi. Si ammette che siamo di fronte a una sanità allo sfascio le cui conseguenze ricadranno sui cittadini e sugli altri ospedali liguri che, già in difficoltà, dovranno anche farsi carico delle operazioni programmate che il principale ospedale della Regione non potrà fare per mancanza di infermieri”, così i consiglieri del Gruppo del Partito Democratico in Regione replicano a Toti e alla Giunta sul blocco degli interventi programmati al San Martino.

“L’assessore alla Sanità part time Toti – diviso tra campagne elettorali nazionali e comparse in tv – cerca di addolcire una pillola che rimane comunque molto amara: decine e decine di cittadini si ritroveranno con gli interventi bloccati, in attesa di essere inseriti nelle liste d’attesa di altri ospedali, già in affanno e con altre liste da smaltire, e magari attraversare tutta la Liguria per un’operazione programmata da tempo nella propria città. Siamo al fallimento della sanità ligure e della politica sanitaria messa in atto dalla destra nella nostra Regione. Per cui, se Toti vuole parlare di riorganizzazione e non di blocco degli interventi nel principale ospedale ligure, lo faccia pure, ma la sostanza non cambia: il San Martino per tre mesi si dedicherà solo alle urgenze, mentre il sistema sanitario ligure è al collasso per mancanza di personale e di una strategia per il futuro”, conclude il Gruppo consiliare del PD.

Problemi nella sanità ligure: botta e risposta tra Paita (Iv), Lista Toti Liguria e Movimento Cinque Stelle Liguria

Paita (Iv): “Grande responsabilità della Regione e per problemi sanitari in Liguria”

“La situazione in cui versa l’ospedale San Martino di Genova è drammatica ma allo stesso tempo prevedibile ed evitabile”. Lo dichiara Raffaella Paita, deputata di Italia Viva, a proposito degli articoli di stampa sulla carenza del personale all’ospedale San Martino di Genova.
“La sospensione degli interventi non urgenti nella struttura genovese non dipende certo da medici e infermieri, che anzi si sono spesi sempre con grande impegno, professionalità e competenza. Il motivo principale è la carenza di personale, anche infermieristico. E dunque, in seconda istanza, il deficit di programmazione, investimenti, risorse sulla sanità a livello regionale. A questo si somma anche l’emergenza scatenata dal Covid. Assistiamo infatti a un fatto paradossale: dopo il superamento dell’emergenza pandemica, anziché tornare alla normalità, si riprecipita a una nuova emergenza per mancanza di investimenti. Da anni sottolineiamo l’inadeguatezza della politica regionale sulla sanità ligure. Che riguarda non soltanto Genova ma anche La Spezia, con la mancata realizzazione dell’ospedale, il Ponente, con le emergenze rappresentate da Albenga e San Paolo e nel Levante. Il caso dell’ospedale San Martino dimostra che la situazione della sanità in Liguria è arrivata un punto di non ritorno. Mancano le risorse, manca una regia, manca una capacità di programmazione. E questo è imputabile alle non scelte dell’assessore alla Sanità della regione Liguria, ovvero Giovanni Toti”, conclude.

Lista Toti Liguria: “Paita accusa per i danni che in sanità ha fatto lei”

A tutto c’è un limite. Che Raffaella Paita venga a insegnare come si gestisce la sanità in Liguria proprio no.
A meno che non si tratti di un’omonimia, Raffaella Paita era la vice presidente della Regione che ha chiuso i pronto soccorso, a partire da quello di Albenga, che oggi si chiede a Toti di riaprire andando contro una direttiva nazionale emanata dal governo. Era vice presidente di quella giunta che ci ha lasciato, nel 2015, un debito sanitario di oltre 100 milioni, ma oggi viene a pontificare sulla mancanza di risorse. Era la vice presidente di quella giunta che ha proceduto alle deaziendalizzazioni del Villa Scassi e del Santa Corona, e oggi pretende di accusare questa amministrazione per l’apertura alla collaborazione dei privati.
Quanto capisca Raffaella Paita di Sanità è d’altra parte evidente nel momento in cui si stupisce per il fatto che, dopo l’emergenza Covid, la ripartenza porti a un aumento della difficoltà del sistema sanitario. Il grande sforzo compiuto, concentrato sulla pandemia, ha assorbito molte risorse. Ma soprattutto il Covid ha costretto a ridurre molte altre prestazioni che, inevitabilmente, oggi vengono richieste e si sommano. Ed è l’emergenza provocata dall’emergenza che stiamo affrontando, con carenza di personale medico e infermieristico che scarseggia. Non in Liguria, in tutta Italia.
A Raffaella Paita non basta cambiare partito per far finta che non ci fosse lei ai vertici del Pd che metteva in ginocchio la Regione.

Movimento 5 Stelle: “Toti e Paita, due facce della stessa medaglia”

“Pronto soccorso liguri in affanno, liste d’attesa infinite, sale operatorie oberate costrette a rimandare interventi… e la maggioranza della Regione Liguria che fa? Perde tempo a litigare con chi, fino a poche settimane fa, avrebbe volentieri “sposato” per dar vita all’accozzaglia di centro, con tutti i professionisti delle poltrone che ben conosciamo”.

“Ai Toti e alle Paita, due facce della stessa medaglia che oggi se le suonano di santa ragione, diciamo: non avete alcun pudore. I primi, con Lega e meloniani, hanno scientemente cercato di avviare la Sanità ligure allo sfascio con le privatizzazioni. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: disservizi e malasanità. La seconda, con la Giunta Burlando di cui era vicepresidente, ha messo in ginocchio il sistema sanitario regionale lasciando un debito colossale. Nessuno dei due ha sostenuto in modo fattivo il sistema, anzi entrambi hanno avviato e amplificato il processo di privatizzazione e di “malaffare” sanitario con assoluto disinteresse alla salute pubblica”.

“Fa davvero sorridere che alle Politiche, Toti e Paita si diano battaglia quando alle scorse amministrative genovesi si sono messi amorevolmente insieme: Italia Viva ha sostenuto Bucci. Che è sodale di Toti. Che è alleato della Lega e di Fratelli d’Italia”.

“Che dire? I fatti si commentano da sé. I cittadini non sono obbligati a scegliere tra il marcio e la muffa perché fortunatamente c’è il M5S, che da sempre fa proposte serie, concrete e oneste in favore delle cure sanitarie universali”.

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