Liste in chiusura

Politiche 2022, il centrodestra punta al bottino pieno in Liguria: ecco i candidati “blindati”

Pressoché definito l'accordo per la spartizione dei collegi uninominali: due a Toti e Lega, uno a Fratelli d'Italia e Forza Italia

Generico agosto 2022

Genova. Mentre nel Pd infuriano le polemiche sulla composizione delle liste e nel M5s c’è attesa per l’esito del voto delle parlamentarie online, nel centrodestra ligure si lavora dietro le quinte per chiudere la partita delle candidature. E, soprattutto, per spartirsi una torta molto ghiotta, quella dei collegi uninominali, che la coalizione ambisce a divorare totalmente alla luce dei sondaggi molto favorevoli. Allo stesso tempo i partiti cercano di blindare le proprie punte di diamante collocandole in cima alle liste della quota proporzionale. Il tutto in una logica di equilibri – politici ma anche di genere – che va ben oltre i confini regionali.

Anzitutto il punto della situazione: non c’è ancora nulla di ufficiale. La Lega presenterà questa sera alla segreteria nazionale di Milano la rosa dei 24 nomi da cui usciranno i candidati alla Camera e al Senato. Il deposito delle liste a Roma è previsto per il 21 agosto, un giorno prima della scadenza. I candidati di Fratelli d’Italia “sono a Roma e mi comunicheranno le liste nei prossimi giorni”, si limita a riferire il coordinatore regionale Matteo Rosso. Anche Forza Italia è in attesa di un via libera che arriverà direttamente da Silvio Berlusconi. Per Giovanni Toti, presidente ligure e leader di Italia al Centro, la questione è ancora più complicata, sia perché la lista Noi moderati riunisce ben quattro forze politiche (ciascuna con le proprie rivendicazioni sul territorio nazionale) sia perché nel puzzle rientra anche la giunta regionale.

Tuttavia un quadro piuttosto verosimile esiste già, perlomeno nella distribuzione dei seggi della quota uninominale. Quelli da occupare per la Liguria sono sei, quattro alla Camera e due al Senato. Ogni coalizione indica un solo nome: ottiene il posto chi prende più voti degli altri, perciò basta la maggioranza relativa. Due dovrebbero toccare alla Lega, due a Noi moderati, uno a Forza Italia e uno a Fratelli d’Italia. Dal punto di vista numerico sarebbe il partito di Giorgia Meloni a rinunciare a una pedina, ma l’accordo presuppone uno scambio alla pari con un’altra regione, probabilmente la Calabria.

In base a quanto concordato finora, la Lega avrebbe il collegio di Imperia-Savona alla Camera e il collegio di Levante (che comprende una parte del comune di Genova) al Senato. Pressoché blindata la ricandidatura della senatrice uscente Stefania Pucciarelli, sarzanese, sottosegretaria alla Difesa nel governo Draghi, già vincitrice all’uninominale nel 2018. Con la stessa logica potrebbe ambire alla riconferma la deputata loanese Sara Foscolo. Il segretario regionale Edoardo Rixi (peraltro papabile ministro delle Infrastrutture se governerà il centrodestra) verrebbe piazzato come capolista nel proporzionale alla Camera o al Senato.

Appannaggio del governatore Giovanni Toti sarebbero i due collegi centrali della Camera che comprendono i comuni del Savonese orientale e la parte occidentale della città metropolitana di Genova, incluso il capoluogo. A rappresentare Italia al centro sarebbero il veterano Sandro Biasotti, eletto senatore nel 2018 con la casacca di Forza Italia, e l’assessora regionale Ilaria Cavo, che andrebbe a correre nella “meno sicura” delle due circoscrizioni disponibili. Gli altri “fedelissimi” della giunta, Marco Scajola e Giacomo Giampedrone, sarebbero capilista in quota proporzionale. Proprio oggi il presidente ligure ha ribadito: “Nelle nostre liste ci saranno bravi amministratori eletti sul territorio, assessori regionali, donne, persone che si sono cimentate con la politica”. Un’indiscrezione non confermata vuole l’assessore genovese Matteo Campora candidato “di bandiera” nella lista dei moderati in rappresentanza di Noi con l’Italia, il partito di Maurizio Lupi. Non siamo riusciti a raggiungere il diretto interessato, ma d’altra parte il sindaco Marco Bucci aveva dato un generico nullaosta, imponendo le dimissioni dalla giunta solo in caso di elezione.

Veniamo a Fratelli d’Italia, che non ha parlamentari liguri uscenti da riconfermare. Il nome da blindare, allora, sarebbe quello di Gianni Berrino, un altro assessore regionale, che ha nell’Imperiese il proprio bacino elettorale di riferimento. E infatti il collegio in quota Meloni sarebbe quello di Ponente al Senato. Per il coordinatore regionale Matteo Rosso si profila una corsa da capolista nel proporzionale alla Camera o al Senato.

A Forza Italia verrebbe assegnato il territorio che ha garantito la maggiore tenuta di consenso in questi cinque anni, cioè il collegio più orientale della Camera che comprende anche il Tigullio. E il candidato che verrà schierato è “usato garantito”: si tratta di Roberto Bagnasco, deputato uscente e padre di Carlo Bagnasco, coordinatore regionale e sindaco di Rapallo. Il quale smentisce le voci su un possibile avvicendamento in famiglia: “Ho già scelto di continuare a impegnarmi per la mia città”. Scelta opposta a quella di Valentina Ghio, sua omologa a Sestri Levante, Capolista in uno dei collegi del proporzionale sarà il deputato uscente Roberto Cassinelli, genovese, e in lista ci saranno anche il consigliere regionale Claudio Muzio e il sottosegretario alla Salute Andrea Costa.

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