Roma. Si chiama Noi moderati il “listone” che riunisce sotto lo stesso logo (in realtà una somma di quattro loghi) tutti i centristi rimasti nella coalizione di centrodestra. Tra questi anche il presidente ligure Giovanni Toti, leader di Italia al centro, che già la settimana scorsa aveva presentato una lista comune con Maurizio Lupi di Noi con l’Italia. Al sodalizio ora si sono aggiunti anche Lorenzo Cesa dell’Udc e Luigi Brugnaro di Coraggio Italia (partito che aveva fondato proprio insieme a Toti). La presentazione è avvenuta oggi nella sala stampa della Camera.
“Noi non vogliamo riequilibrare al centro la coalizione, è un termine lontano dallo scopo per cui ci siamo messi insieme, ma senza di noi il centrodestra sarebbe più povero – spiega Lupi, il primo a prendere la parola -. C’è un’area di cittadini che ha come valori la libertà economica, educativa e religiosa, la famiglia, la solidarietà, la sussidiarietà, il protagonismo della persona e dei cittadini, che merita di essere rappresentata e merita di avere una voce nell’area politica che è la nostra storia negli ultimi trent’anni. È evidente che un pezzo degli elettori che si riconoscevano nei valori moderati o si è perso o non vota più questa idea politica: dobbiamo dare una scelta agli elettori del centrodestra e ci siamo unità perché ognuno di noi rappresenta questa idea”.

La lista unica dei moderati si propone insomma come “quarta gamba” all’interno della coalizione. “Non dobbiamo essere un contrappeso ma un alleato”, sottolineano Lupi e gli altri che confermano la fiducia a Giorgia Meloni quale leader del centrodestra. Una lista che inevitabilmente farà concorrenza interno al partito di Berlusconi, che da giorni si proclama come “il vero centro”. Ma proprio stamattina Toti raccontava: “La nostra idea è rafforzare la stessa area di Forza Italia che non è stata presidiata con l’efficacia dovuta. L’unione dei movimenti di centro che sostengono il centrodestra nasce per dare forza a quella gamba moderata dell’alleanza che si è sfarinata via via con l’indebolimento di Forza Italia”.
L’obiettivo è proprio recuperare quei voti: “In questo Paese – continua Toti in conferenza stampa – molti milioni di elettori si riconoscevano in un polo moderato, poi questo mondo si è assottigliato. E un po’ è stata colpa di chi non ha saputo mettersi insieme e ha diviso in tanti rivoli una corrente di pensiero maggioritaria. Noi oggi riuniamo queste famiglie che hanno un pensiero, una visione e una storia comune. Abbiamo sensibilità diverse, ma credo sia un passo importante. Oggi nasce una forza tranquilla: non aboliremo la povertà, non faremo volare l’uomo su Saturno, ma possiamo promettere riforme perché le abbiamo già fatte”.
La sfida politica, ripetono i quattro leader moderati, non si giocherà sui collegi uninominali (per ora nessuna dichiarazione sugli accordi che ne regoleranno la spartizione) ma sul proporzionale. Lupi cita un sondaggio dello studio Emg-Masia che dà la nuova lista al 3,5%, quanto basta per superare la soglia di sbarramento e accedere a quella parte di seggi. Famiglia, imprese, dignità sociale, infrastrutture i temi più ricorrenti nel programma che comunque, conferma Lupi, sarà quello comune a tutta la coalizione.
Tutto accade nel giorno in cui Carlo Calenda e Matteo Renzi ufficializzano il matrimonio elettorale tra Azione e Italia Viva. “Nasce oggi per la prima volta un’alternativa seria e pragmatica al bipopulismo di destra e di sinistra che ha devastato questo paese e sfiduciato Draghi”, scrive Calenda su Twitter annunciando che sarà lui “il leader di questa campagna elettorale”. E Renzi conferma su Facebook: “Lascio volentieri che sia Carlo Calenda a guidare la campagna elettorale. Talvolta abbiamo discusso, lo sapete, ma i punti che ci uniscono sono molti di più di quelli che ci dividono. Chi ci crede deve fare di tutto per unire, non per dividere. E io ci credo. Per questo faccio il primo passo con il sorriso: perché so che sarete in tanti a camminare con noi”.