Genova. “Già domani cinque dei nove ragazzi ospitati all’ex Massoero saranno trasferiti altrove, si tratta di minori stranieri non accompagnati che minori non sono più, e quindi da maggiorenni saranno collocati in altre strutture”. Ad annunciare la prossima mossa del Comune di Genova – uno degli attori in gioco nella questione della difficile gestione dei profughi under18 – è l’assessore al Sociale Lorenza Rosso.
Lo fa a poche ore dall’assemblea convocata dai residenti del quartiere del Molo, attiguo al porto antico, dove appunto si trova l’ex centro di accoglienza per senza fissa dimora. Nelle ultime settimane gli episodi di illegalità – risse, rapine, minacce – con protagonisti i giovani ospiti della struttura di via del Molo 13 si sono moltiplicati tanto da aver surriscaldato gli animi degli abitanti, spaventati e decisi a non accettare passivamente la situazione.
“Il Comune non può sostituirsi alle forze dell’ordine o allo Stato – spiega l’assessore Rosso – sappiamo che ci sono situazioni critiche ma quello che possiamo fare, in accordo con le cooperative che gestiscono i ragazzi, è provare a spostarli in modo da eliminare certe dinamiche, in modo da evitare raggruppamenti troppo numerosi, ma il problema va affrontato in maniera coordinata con prefetto, questura, forze dell’ordine e tutte le istituzioni”.
La soluzione non è l’isolamento, secondo il Comune. “Ogni giorno ci viene suggerito di spostare i minori non accompagnati in strutture lontane dal centro, da questo o da quel quartiere ma avete visto cosa è successo all’ex ostello del Righi, non funziona, serve una distribuzione equilibrata dei giovani e serve che se ci sono delle situazioni di illegalità vengano prontamente denunciate”.
A Genova dal 2021 a oggi sono transitati oltre 400 minorenni stranieri non accompagnati. Al momento quelli presenti sono circa 350. “I casi problematici sono una decina – sottolinea l’assessore comunale al Sociale – per pochi casi difficili ci sono oltre 300 giovani che invece stanno portando avanti percorsi di integrazione, non possiamo lasciare indietro tutti per colpa di qualcuno”.
La cifra complessiva però è consistente. Non solo il Comune ma anche il terzo settore ha iniziato solo di recente a prendere le misure di quali risorse e quali metodi possano essere applicati a questa situazione.
Dopo una prima riunione a luglio, a settembre sarà di nuovo costituito il tavolo voluto dal Comune con il prefetto, il questore, il presidente del tribunale per i minorenni, il procuratore della Repubblica, il colonnello del comando provinciale di Genova, Anci, Alisa, la Regione e due rappresentanti delle comunità.
Sempre a settembre la struttura dell’ex Massoero sarà comunque svuotata dei suoi ospiti per una ristrutturazione già preventivata da tempo e in parte iniziata nel 2021. Ma senza un lavoro alla base il rischio è che il problema sia semplicemente spostato altrove.