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Minori non accompagnati, Comune e Regione pensano a un centro sociosanitario di smistamento: “Soluzione di protezione civile”

L'assessore al Sociale Lorenza Rosso: "E' un problema di ordine pubblico più che sociale, e non esisterebbe se ci fossero i centri di prima accoglienza che doveva garantire lo Stato"

centro minori stranieri vico dei bottai, molo, massoero

Genova. “Un problema sociale? Questo è un problema di ordine pubblico, che non può essere solo il Comune a dover gestire, se avessimo i centri di prima accoglienza che lo Stato doveva garantire non saremmo in questa situazione”. Lorenza Rosso, assessore al Sociale della giunta Bucci, si dice “fuori di sé”.

Non ci sta ad accettare che sia il Comune additato come responsabile della “bomba dei minori stranieri non accompagnati” scoppiata negli ultimi mesi – il caso dell’ex Massoero ma ancora prima quello dell’ex ostello della gioventù al Righi – e culminata ieri notte con l’ennesima rissa, accompagnata dalla devastazione, nel centro di accoglienza di vico Bottai, nel quartiere del Molo.

Con poco più di una settimana di anticipo rispetto ai programmi l’ex Massoero non ospiterà più i minori non accompagnati. E’inagibile. Camere e bagni distrutti da alcuni ospiti, in seguito a una rissa, e che hanno anche scaricato per i locali il contenuto degli estintori presenti.

“Alcuni giovani ospiti si sono dispersi con l’arrivo delle forze dell’ordine, altri sono finiti al pronto soccorso, di fatto ce ne sono quattro o cinque che dovremo sistemare questa notte per non lasciarli per strada ma li divideremo in più strutture, ora il problema non è questo”, attacca Rosso.

“Il problema è che non si può pensare che il Comune possa risolvere la questione in emergenza, abbiamo 330 ragazzi sul territorio cittadino, ne sono transitati 460 da febbraio a oggi, solo ieri altri 7, ma non avremmo situazioni come quella all’ex Massoero, con giovani con problemi di droga, psichiatrici o caduti nelle tele dell’illegalità concentrati e senza le cure che solo degli specialisti possono dare”.

I minori non accompagnati “problematici” – è stato ripetuto più volte – sono una ventina. Una minoranza che, se trattata con i giusti metodi e le giuste tempistiche, sarebbe più che gestibile. “Ma per farlo servirebbero i famosi centro di accoglienza temporanea che lo Stato aveva promesso, ma le gare per costruirli sono andate deserte, ovvio visto che si offrivano 25 euro al giorno per migrante a chi li avesse gestiti quando noi, come Comune, ne diamo 78 e a volte non sono sufficienti”.

All’orizzonte la situazione non è rosea anche perché i minori non accompagnati oggi non più all’ex Massoero saranno trasferiti altrove: l’assessore comunale Lorenza Rosso dice che il Comune “è pronto ad allestire soluzioni di protezione civile in emergenza, se sarà necessario” e poi parla di un progetto, per ora allo stato embrionale, elaborato con la Regione.

“Strutture sociosanitarie per affrontare i problemi specifici in anticipo, servirebbero per fare distizione tra i ragazzi in base alla reale età, alle problematiche, che si tratti di tossicodipendenza, casi psichiatrici, e indirizzarli poi verso eventuali percorsi”.

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