Genova. La Liguria si conferma la terza regione italiana per numero di stabilimenti balneari attivi, nonostante sia una di quelle che sono cresciute meno negli ultimi dieci anni. Ma a conquistare il record è la provincia di Savona, che risulta prima in Italia per quantità di imprese nel settore (450) superando Rimini. È quanto emerge da un’indagine di Unioncamere-InfoCamere sulla base dei dati del registro delle imprese delle Camere di Commercio.
In Liguria al 31 dicembre 2021 risultavano registrate 807 aziende balneari, cresciute di 64 unità rispetto alle 743 del 2011. Il tasso di crescita, pari all’8,6%, è il terzo peggiore d’Italia. Dall’altra parte ci sono regioni che hanno più che raddoppiato gli stabilimenti: la Sardegna (162,5% in più), l’Umbria per quelli lacustri (133,3%) e la Calabria (103,1%). I dati negativi riguardano solo l’Emilia-Romagna (-0,4%) e la Valle d’Aosta che ha perso l’unico stabilimento montano.
La culla del settore, però, rimane proprio la Romagna con 1.063 attività su 7.173 a livello nazionale. Ai primi tre posti nella classifica dei comuni si trovano infatti Ravenna (191), Rimini (155), Cervia (153). Se si aggiungono le 117 imprese di Riccione (quinta) e i 114 di Cesenatico (sesta) i cinque comuni romagnoli totalizzano 730 realtà imprenditoriali, il 68,7% di tutte le infrastrutture della riviera romagnola e il 10,2% del totale nazionale. Il primo comune ligure della graduatoria è Alassio (16esimo posto) che conta 80 imprese su 9,8 chilometri di costa.
Tuttavia spetta a Savona il record provinciale italiano. In dieci anni la Riviera delle Palme, cresciuta da 421 a 450 imprese, ha sorpassato Rimini, che nel frattempo è scesa da 459 a 427 finendo al secondo posto. Al 15esimo posto si trova Genova (da 154 a 165 imprese), al 20esimo Imperia (da 118 a 134), al 37esimo La Spezia (da 50 a 58).
Quanto alla governance, in Liguria quasi un’impresa balneare su quattro è guidata da donne (il 23,8%, a livello nazionale è il 22,1%), mentre solo il 4,8% (39 realtà) ha a capo giovani sotto i 35 anni (la media nazionale è del 6%).