Appuntamento

Il 31 agosto il ministro Giovannini a Genova: dalla Valpolcevera alla Gronda, tutte le partite aperte

Firmerà in prefettura il protocollo d'intesa con Rfi, Comune e Regione per la rigenerazione dei quartieri attraversati dalla linea del Campasso

Generico agosto 2022

Genova. Tornerà a Genova il 31 agosto, tra meno di una settimana, il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini. Dopo la visita il occasione dell’anniversario del crollo di ponte Morandi, il rappresentante del dimissionario governo Draghi sarà in mattinata in prefettura per firmare il protocollo d’intesa per la rigenerazione delle aree interessate dalla linea merci del Campasso. Ma sono diverse le partite ancora aperte in città e ancora una volta il sindaco Marco Bucci e il presidente Giovanni Toti spingeranno per chiuderle.

Il protocollo d’intesa, di fatto già approvato da Comune e Regione con le rispettive delibere, è quello che fissa i criteri con cui verranno spesi gli 89 milioni stanziati dal Mims per demolire alcuni palazzi a Sampierdarena, Certosa e Rivarolo, creando parcheggi e spazi verdi per i quartieri. Le risorse saranno assegnate a Rfi (che figura tra i firmatari del patto) ma il soggetto attuatore sarà Palazzo Tursi. In questo modo si punta a risolvere le criticità legate soprattutto all’inquinamento acustico che provocherà il passaggio di 42 convogli al giorno in mezzo alle case nel tragitto tra il Terzo Valico e le banchine del porto. Ne abbiamo parlato in dettaglio qui.

Sono ancora molti, però, i punti da chiarire. “Sono contento per i soldi che arrivano, ma fino all’ultimo sono cauto e attendo di capire come verranno utilizzate – commenta il presidente del Municipio Valpolcevera, Federico Romeo, che il 31 agosto sarà al tavolo con Giovannini -. Quelle risorse devono servire a riqualificare il quartiere, non solo a coprire gli indennizzi. Noi abbiamo avanzato una serie di proposte, da piazzale Facchini all’ex Fillea a Rivarolo fino alla riqualificazione di Fegino. Ad oggi non abbiamo un quadro. Stiamo parlando di tante persone e di un pezzo importante del territorio: noi ci muoveremo comunque a tutela dei residenti”.

Restando in Valpolcevera c’è il capitolo del parco del ponte. Se il Comune ha promesso che in autunno inizieranno i lavori per il memoriale delle 43 vittime del crollo del Morandi, deve ancora partire l’iter per realizzare il progetto del Cerchio rosso dell’architetto Stefano Boeri. Per farlo servirà sbloccare i 53 milioni avanzati dalla ricostruzione e ancora congelati dal Governo (su un tesoretto complessivo di 88 milioni). Il sindaco Bucci, dopo aver incontrato Giovannini il 14 agosto, aveva spiegato che il via libera sarebbe potuto arrivare tra fine 2022 e inizio 2023. Ulteriori rassicurazioni potrebbero arrivare in questo senso.

Settembre sarà anche il mese decisivo per l’assegnazione dei lavori del primo lotto della nuova diga foranea del porto. Due le cordate coinvolte nella procedura negoziata: da una parte WeBuild, Fincantieri, Fincosit e Sidra, dall’altra consorzio Eteria, Acciona e Rcm. La base d’asta dalla prima gara, andata deserta, era di 929 milioni (di cui 500 finanziati coi fondi complementari al Pnrr). Alla fine per far partire il cantiere – e in generale, per far sì che l’opera non si blocchi a metà strada a causa dell’ondata di rincari – potrebbero servire fondi aggiuntivi. E il ministero verrà sollecitato a fare la sua parte, se ce ne sarà bisogno.

La questione più annosa di tutte è naturalmente la Gronda: nonostante i numerosi annunci che si sarebbe sbloccata in tempi brevi, alla fine Giovannini non è riuscito a mettere la fatidica firma sul progetto prima della crisi di governo. “Difficile che il via libera arrivi da questo esecutivo”, aveva detto a luglio. Il problema è che, siccome l’opera non è legata al Pnrr, non rientrerebbe negli “affari correnti”. Quindi l’incombenza spetterebbe al futuro governo. Ma non è detto che mercoledì non arrivi qualche novità.

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