Genova. Un pareggio a reti bianche che muove la classifica, ma che può fare intuire quali potranno essere le difficoltà del Genoa quest’anno contro squadre che verranno al Ferraris con l’obiettivo di non prenderle e puntare solo sulle ripartenze.
Andando a vedere le statistiche si intuisce l’andamento della partita: 64% di possesso palla per il Genoa, 5 tiri in porta contro 1, 3 respinti contro 2.
I rossoblù hanno avuto difficoltà nel costruire centralmente, con il solo Gudmundsson capace anche nella ripresa di accelerazioni fulminanti che avrebbero potuto fare la differenza. Sfruttata pochissimo la fascia destra di Hefti in fase offensiva.
Il calcio di rigore non concesso dopo l’intervento del var non può rappresentare un alibi, perché il Genoa ha sprecato diverse occasioni, con l’islandese davvero abile sulle accelerazioni a creare superiorità numerica, ma poco concreto nelle due clamorose opportunità che si è creato da solo.
Coda, premiato poco prima del fischio d’inizio come capocannoniere della serie B lo scorso anno, è stato spesso costretto ad arretrare e a giocare quindi anche lontano dalla porta. Blessin spiega che in parte era previsto: “Abbiamo sfruttato la fase di non possesso per controllare il mediano del Benevento e provare a sfondare dalla trequarti”.
Caserta, l’allenatore del Benevento, ha confessato di aver puntato a bloccare le corsie centrali visto che il Genoa è particolarmente efficace nel gioco tra le linee e di giocare con due attaccanti per mettere in difficoltà la linea difensiva del Genoa e c’è riuscito.
Per Blessin non si tratta di un passo indietro perché il Genoa “ha giocato abbastanza bene, creato occasioni e il Benevento è stato bravo a chiudersi. Questo accadrà spesso in campionato. Ci è mancato solo il gol per sbloccare la partita”.
Secondo il mister rossoblù la squadra ha difeso bene, concedendo solo un paio di tiri in porta, ha controllato le seconde palle, mentre da migliorare è la fase del possesso palla, con passaggi più veloci e accelerazioni come è in effetti accaduto nel secondo tempo.
Il campo ha comunque condizionato la partita: “Molto scivoloso – dice Blessin – abbiamo perso alcuni palloni e sbagliato alcune giocate facili, anche l’occasione di Gudmundsson nel gol poi annullato è influenzata da uno scivolone. Soprattutto Badelj nel primo tempo ne ha sofferto, ma le condizioni sono quelle”.