Eccolo

Gavette, il progetto per la nuova rimessa: 50 posti per i bus elettrici e la copertura con campi e verde

L'area ad oggi è considerata a pericolosità idraulica elevata e fino al completamento dello scolmatore sarà "in deroga

Genova. Una rimessa per i bus elettrici, con lo spazio per 50 mezzi,  e una copertura parziale dove sorgeranno campi sportivi e aree verdi accessibili anche dalla scuola dell’istituto comprensivo Staglieno. Questo il progetto di massima presentato oggi dal Comune di Genova per lo spazio delle Gavette, inserito nella “rivoluzione” dei quattro “Assi di Forza” per il trasporto pubblico locale.

L’area della Rimessa Gavette si trova sulla sponda destra del Torrente Bisagno, in Via Piacenza 66, all’altezza di Ponte Carrega, e confina a sud con l’impianto di rifornimento per veicoli a gas metano e le aree di Ireti, comprensivo del Museo dell’acqua e del gas, che interessa anche parte del confine ovest. A nord ovest l’area confina con l’Istituto Comprensivo Staglieno, che accoglie al suo interno vari gradi di istruzione (scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado), mentre a nord e ad est i confini sono delimitati dalle viabilità pubbliche di via Lodi e via Piacenza.

Gli interventi relativi alla progettazione definitiva deposito Amt di Gavette ubicata in Via Piacenza 66, consistono in una risistemazione dell’intera area e comportano la realizzazione delle diverse opere previa demolizione dei manufatti e delle strutture esistenti: un deposito costituito da una struttura aperta in parte in cemento armato e in parte in carpenteria metallica, ospitante al piano terra la rimessa per i mezzi di trasporto pubblico e in copertura, per la porzione in cemento un’area sportiva attrezzata con campi da gioco e aiuole diffuse: ciò permetterà di ampliare in modo significativo anche gli spazi pubblici a disposizione del quartiere e del plesso scolastico “Istituto Comprensivo Staglieno” che sovrasta l’area oggetto d’intervento.

rimessa gavette nuova
Gli espropri necessari

All’interno dell’area poi saranno edificati una palazzina servizi di quattro piani fuori terra da realizzarsi in corrispondenza dell’incrocio con via Lodi, una palazzina movimento di due piani fuori terra da costruire in adiacenza all’ingresso principale, una palazzina/locale chargers, per la futura allocazione dei locali ed attrezzaggi per la ricarica elettrica dei mezzi da localizzare nella parte nord del piazzale. La sistemazione del restante piazzale adibito a parcamento mediante una nuova pavimentazione e la sistemazione della rete delle defluenze con la realizzazione di una vasca riserva idrica uso antincendio prossima alla palazzina movimento.

Saranno necessari degli espropri, il cui iter è già iniziato: si tratta di una palazzina ad uso abitativo, ad angolo con via Lodi, un ferramenta, un’attività di serramenti e una unità produttiva del settore oggettistica di carta. Tutta l’area, come è noto, ad oggi ricade in un’area di pericolosità idraulica molto elevata: una criticità che potrà essere superata con l’entrata in funzione dello scolmatore del Bisagno, oggi però ancora alle fasi iniziali. Per questo motivo dovranno essere accordati dei permessi in deroga con accorgimenti di protezione civile obbligatori da prendere in caso di allerta meteo.

“Per la scuola e per i ragazzi è sicuramente una grandissima occasione – commenta Valentina Carlini presidente del Consiglio di Istituto  – e vogliamo dare il nostro contributo per la progettazione degli spazi e soprattutto per capire e gestire la loro fruibilità da parte degli oltre 400 ragazzi dei vari gradi d’istruzione che oggi frequentano il plesso scolastico. Con il precedente ciclo amministrativo avevamo iniziato una interlocuzione con l’allora presidente di municipio D’Avolio, a inizio settembre abbiamo in calendario un incontro con il nuovo presidente Uremassi. In quella sede faremo presente tutte le nostre aspettative per questo progetto che deve assolutamente rappresentare una svolta per la nostra scuola”.

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