Tavolo al mise

Ex Ilva, c’è attesa per il provvedimento che domani dovrebbe dare liquidità all’azienda

Perplessità ma anche preoccupazione tra i sindacati al termine di un incontro che non ha fornito risposte puntuali sul futuro

tavolo ilva Mise

Roma. L’unica cosa che è stata chiarita dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti nella riunione al Mise sulla situazione dell’ex Ilva è che domani nell’ultimo consiglio dei ministri ci sarà un decreto legge con dentro un articolo con un intervento finanziario con garanzia di Stato per Acciaierie d’Italia, e altre realtà industriali, “sufficiente” fino a quando le condizioni di contesto torneranno a una relativa normalità.

Ma quale sia l’entità di questo finanziamento e per quali capitoli possa essere utilizzato al momento non è dato saperlo anzi, come spiegano fonti sindacali il ministro ha esplicitamente chiesto che non gli venissero fatte domande specifiche in merito.

Al tavolo di questo pomeriggio oltre alle segreterie nazionali, ai delegati sindacali dei diversi siti produttivi e agli enti locali coinvolti, era presente anche il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, e i vertici di Acciaierie d’Italia, Franco Bernabè e Lucia Morselli. Il ministro Orlando ha aggiunto che rispetto all’ultimo incontro su Ilva “abbiamo dato corso all’impegno sui controlli da realizzare e sono state fatte ispezioni a partire dal 12 luglio nei siti di Taranto, Genova e Novi Ligure”. Si tratta dei controlli sull’utilizzo da parte dell’azienda della cassa integrazione, giudicata illegittima dai sindacati e in particolare dalla Fiom di Genova che ha presentato in merito anche un esposto in Procura.

Sempre secondo fonti sindacali il ministro Orlando sul punto avrebbe parlato di un possibile utilizzo “inventato” della Cig da parte dell’azienda “per garantire la continuità di reddito” ma visto che il resoconto delle ispezioni, arrivato il 27 luglio, è ora al vaglio di approfondimenti, ancora non è dato sapere come finirà questa partita. Vale solo la pena ricorda che l’ultimo ricordo alla cassa integrazione da parte di Acciaierie d’Italia non aveva ottenuto il via libera dei sindacati che non avevano firmato l’accordo. Se ne venisse sancita l’irregolarità ci sarebbe un’ennesima tegola per l’azienda pubblico-privata che gestisce gli stabilimenti ex Ilva.

Sempre sul fronte genovese da rilevare la risposta dell’ad di Acciaierie d’Italia Lucia Morselli all’analisi del coordinatore dell’rsu dello stabilimento di Cornigliano Armando Palombo sulla banda stagnata. Palombo ha ricordato che quegli impianti non si devono fermare visto che il mercato della latta è in costante crescita.

“Noi rispettiamo le leggi, se la cig si può fare la facciamo – ha detto Morselli – se no non la facciamo – ha detto Morselli – Sulla latta siamo alla massima capacità produttiva. Se vogliamo farne di più serve potenziare l’impianto con un investimento di 250 milioni. Se ci sono i fondi, sappiamo come fare per potenziare l’impianto e se non ci sono non possiamo fare di più che andare al massimo”.
Per quanto riguarda “gli altri reparti – ha aggiunto – sono in chiusura perché è un periodo di ferie anche dei clienti con ricevimenti chiusi. In ogni caso Acciaierie d’Italia ha chiuso i reparti di finitura per ultima tra le varie acciaierie in Italia, sia perché è periodo di manutenzioni, sia perché periodo di ferie. Sui rapporti tra i soci, come evincibile dai verbali dei frequenti Cda e Assemblee, la collaborazione – ha affermato Morselli – è massima e si perseguono esattamente gli stessi obiettivi”.

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