Economia

Decreto Aiuti bis, dall’estensione del bonus 200 euro all’aumento di stipendi e pensioni

Tra le categorie che potranno ottenere il bonus 200 euro anche 50mila pensionati, 56mila dottorandi e assegnisti di ricerca

soldi imprese agricole

Italia. Il decreto Aiuti bis prevede un piccolo aumento di pensioni e stipendi, grazie al taglio del cuneo fiscale di 1,2 punti previsto da luglio a dicembre per i redditi fino a 35mila euro, che si aggiunge a quello dello 0,8% stabilito da gennaio e attualmente in vigore.

Nel testo del decreto Aiuti bis si legge che “per i periodi di paga dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2022, compresa la tredicesima o i relativi ratei erogati nei predetti periodi di paga, l’esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore, è incrementato di 1,2 per cento”

Secondo alcune stime del Corriere della sera, la decontribuzione dell’1,2% per i lavoratori dipendenti si tradurrà in un beneficio mensile che va dagli 8,3 euro al mese lordi in più per coloro che hanno un reddito lordo annuo di 9mila euro a 32,3 euro lordi in più per i redditi da 35mila euro l’anno.

Bonus di 200 euro

Il bonus di 200 euro è esteso anche a 40mila lavoratori con rapporto di lavoro in essere nel mese di luglio 2022 che finora non hanno beneficiato dell’indennità, poiché interessati da eventi con copertura di contribuzione figurativa integrale dall’Inps (cassintegrati, lavoratrici rientrate dalla maternità).

Come si apprende dal quotidiano Il Sole 24 Ore, l’indennità sarà pagata, in via automatica, nella retribuzione di ottobre 2022, previa dichiarazione del lavoratore di non aver beneficiato dell’indennità e di essere stato destinatario di eventi con copertura di contribuzione figurativa integrale dall’Inps.

Tra le categorie che potranno ottenere il bonus anche 50mila pensionati, 56mila dottorandi e assegnisti di ricerca a condizione che abbiano contratti attivi alla data di entrata in vigore del provvedimento, e che siano iscritti alla gestione separata, nonché 148mila collaboratori sportivi, colpiti dalla pandemia e dalla crisi energetica, rimasti esclusi dalla misura.

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