Le indagini

Crollo cimitero di Camogli, indagato il sindaco Olivari e i due suoi predecessori

Avrebbero omesso di disporre lavori di messa in sicurezza della porzione della falesia su cui si trova il cimitero nonostante fosse stata classificata a rischio elevato

Camogli, dopo il crollo del cimitero il legno delle bare galleggia in mare

Camogli. Avrebbero omesso di disporre lavori di messa in sicurezza della porzione della falesia su cui si trova il cimitero nonostante fosse stata classificata a rischio elevato. Per questo l’attuale sindaco di Camogli, Francesco Olivari, e i due predecessori, Italo Salvatore Mannucci e Giuseppe Maggioni, sono stati indagati dalla procura di Genova per il crollo del cimitero di Camogli, avvenuto il 22 febbraio 2021 quando precipitarono in mare circa 415 bare.

Oltre ai tre amministratori sarebbero stati iscritti nel registro anche due dirigenti del Comune, responsabili dell’ufficio Lavori Pubblici.

Secondo quanto emerge, già dai primi anni Duemila studi geologici, commissionati dallo stesso Comune, avevano evidenziato non solo la necessità di eseguire opere a mare di protezione della falesia dal moto ondoso e l’installazione di tiranti ma anche erano state rilevate fessure e crepe sulle pareti dei muraglioni.

Pertanto – come spiega Ansa Liguria – il pm ha prima commissionato una consulenza a Claudio Scavia, docente di geologia all’Università di Torino e ora ha chiesto al giudice per le indagini preliminari un incidente probatorio, fissato per il 20 ottobre.

Il perito dovrà stabilire le cause del crollo e se fosse prevedibile, visti gli studi commissionati nel tempo e gli allarmi lanciati dai residenti.

Il tecnico dovrà anche stabilire se i lavori fatti nel tempo (l’ultimo era in corso proprio al momento del crollo) su commissione del Comune fossero idonei ad evitare il crollo. Già il consulente del pm aveva scritto che quei lavori erano stati fatti “con la logica del risparmio” ed erano soltanto “provvisori”.

 

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