L'inchiesta

Crac Leghe leggere Campanella, in manette l’imprenditore portuale Aldo Bianchi

L'accusa è bancarotta fraudolenta. Dalla società, dichiarata fallita del 2020, sarebbero stati distratti oltre un milione e 300 mila euro

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Genova. Bancarotta fraudolenta. E’ questa l’accusa che ieri ha portato in carcere Aldo Bianchi, dopo il fallimento – decretato dal tribunale nel 2020 – della società di riparazioni navali Leghe leggere Campanella, controllata dall’azienda di famiglia Gmg e di cui era stato amministratore unico.

L’imprenditore, 59 anni, è accusato di bancarotta fraudolenta ed è finito in carcere su ordine del tribunale, che ha accolto le richieste del sostituto procuratore Marcello Maresca che ha coordinato la lunga indagine delle Fiamme Gialle.

Nello stesso procedimento risultano indagati il fratello Sergio, 65 anni, e il settantacinquenne Carlo Gambacciani.

Per la Procura Bianchi e i soci avrebbero distratto complessivamente oltre 1 milione e 300 mila euro. Per il giudice Bianchi, visto il “grave quadro indiziario” e “il grave danno patrimoniale causato alla società” deve stare in carcere per il rischio di recidiva e il pericolo di fuga.

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