I racconti

Centro per minori non accompagnati in via del Molo, i residenti e i commercianti: “Scippi, rapine e minacce: siamo esasperati”

Dopo l'episodio di Ferragosto, dove un abitante stava per entrare nel centro con una spranga, stasera assemblea pubblica

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Genova. L’ultimo episodio risale al pomeriggio di Ferragosto. Angela e Patrizia (nomi di fantasia) tornano dal mare e vedono un ragazzino dall’aria un po’ stordita e con alcune escoriazioni seduto in un portone accanto a casa loro nella zona del Molo. Patrizia gli chiede se ha bisogno di qualcosa, se vuole un po’ d’acqua o se devono chiamare un’ ambulanza, Il giovane, in arabo, dice qualcosa ringraziando poi si allontana. Patrizia allora va all’ingresso del centro per minori non accompagnati di vico dei Bottai e dice all’operatrice che c’è un ragazzino ferito: “L’ho informata anche se non avevo la certezza che fosse del centro” spiega mentre Angela vede il minorenne nel vicolo accanto che prende delle salviette da un sacchetto e lascia il resto in terra, poi vede il ragazzo entrare effettivamente nel centro. Nel sacchetto lasciato in terra c’è una borsa e dentro parecchi altri oggetti, tra cui portafogli con passaporti, documenti di identità, custodie di cellulari.

provento furto

“Abbiamo chiamato il 112 perché era pieno di documenti, prima ci han detto che dovevamo portarli noi in caserma poi sono arrivati”. Nel frattempo però il rinvenimento finisce nella chat di quartiere dove da settimane gli abitanti segnalano risse, furti, scippi e minacce che sarebbero opera dei ragazzini del centro ricavato dal Comune di Genova in una parte del Massoero.

Un gruppo di residenti si ritrova in strada poco prima dell’arrivo dei militari, un uomo addirittura – la cui figlia sarebbe stata molestata da uno dei minori, scende con una spranga, che provvidenzialmente proprio Angela gli toglie dalle mani. All’arrivo dei carabinieri il ragazzo, che ha 17 anni ed era già stato allontanato dal centro due giorni prima per furto, viene prelevato a fatica e oppone una violenta resistenza ai militari danneggiando anche il plexiglass di una gazzella. Viene denunciato per resistenza e danneggiamento.

Ferragosto a parte, però, gli episodi elencati da residenti e commercianti sono moltissimi. Il titolare di un locale racconta di un furto di una borsa di una cliente avvenuto ieri, un suo collega dice che “ogni mattina vedo un gruppetto di questi ragazzi uscire con gli zaini vuoti, poi al pomeriggio tornano con gli zaini pieni” e mostra dal cellulare alcune foto scattate il 5 agosto dove alcuni ragazzi si prendono a spintoni sembrerebbe ber dividersi il contenuto di uno zaino: “Poi si sono presi a bottigliate lì – aggiunge indicando una panchina al porto antico – alle due del pomeriggio in mezzo alla gente”. Ragazzine molestate, anziani scippati: “Qualche giorno fa hanno strappato la borsa a un clochard del Massoero” racconta Angela mentre “un paio di settimane fa – ricorda un commerciante – per scippare un turista lo hanno circondato in sei e lo hanno spruzzato con lo spray al peperoncino qui in via del Molo davanti ai locali: non si respirava più tanto che qualcuno ha chiamato i vigili del fuoco e i ristoranti hanno dovuto far uscire i clienti”.

Se le chiamate alle forze dell’ordine sono quotidiane, le risposte non sono ritenute sufficienti dagli abitanti che chiedono che il centro venga chiuso e che i minori vengano trasferiti dove possono fare meno danni: “Non è possibile che questi ragazzi siano abbandonati a loro stessi, non gli venga data alcuna regola di convivenza e si sentano liberi di fare ciò che vogliono in quanto minorenni” dicono i residenti che questa sera alle 21 si sono dati appuntamento nei giardini della zona per un’assemblea pubblica: “Noi qui ci conosciamo quasi tutti, il molo è sempre stato un’isola felice, ora dopo la pandemia prima è tornato un po’ di spaccio, ora con il centro è diventato pericoloso tornare a casa e noi non ci stiamo”. Tra le proposte che potrebbero uscire dall’assemblea quella di un esposto alla procura

Alle 10 di mattina al centro le porte sono quasi tutte chiuse ad eccezione di quella del vicolo dove una giovanissima operatrice, seduta su una sedia, controlla chi entra e chi esce: “Ma tanto non hanno orari – dicono ancora i residenti – mentre li hanno quelli del Massoero che se sgarrano di un minuto restano a dormire fuori – questi ragazzi rientrano quando vogliono e anche quanto vengono spostati poi tornano qui perché evidentemente è una buona zona per fare i loro affari”.

Le idee politiche sono le più diverse ma loro non ci stanno ad essere bollati come razzisti o fascisti: “Non è così. Al Molo abitano persone di molte nazionalità, noi conosciamo molti stranieri che vivono e lavorano qui, non scherziamo. Questo è un problema diverso, non è questione di destra o di sinistra, ma così non possiamo andare avanti, le persone sono esasperate e non vorremmo che succedesse qualcosa di grave”.

Tra le persone interpellate dai residenti il presidente del municipio centro est Andrea Carratù che ha saputo da Tursi che entro fine settembre i minori saranno spostati dall’ex Massoero: “L’ho saputo indirettamente – spiega – quando ho chiesto dei finanziamenti per la manutenzione della struttura. E’ evidente che su 350 minori che stanno a Genova quelli che danno problemi sono una minoranza, ma questa minoranza va gestita in qualche modo perché non è possibile che io continui a ricevere segnalazioni di ragazzine molestate o di persone che hanno paura ad uscire di casa. Come a Oregina siamo riusciti a far chiudere il centro anche in questo caso come Municipio ci adopereremo per trovare una collocazione alternativa”.

Per Carratù evidentemente si tratta di un tema politico da affrontare a livello nazionale ma finché questi ragazzi continueranno ad arrivare “dovremo trovare il modo di gestirli creando meno problemi possibili ai quartieri che li ospitano”.

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