Genova. 1300 euro per mandare un figlio a scuola solo per libri e articoli di cancelleria. Praticamente una mensilità di stipendio per garantire a un ragazzo un anno di istruzione. Una cifra troppo alta secondo la Rete degli studenti medi di Genova e che quest’anno rischia di essere persino più pesante a causa del caro vita e dell’aumento delle materie prime che incideranno anche sulla carta, e quindi sui libri.
“È di pochi giorni fa il comunicato stampa con cui il Codacons annuncia, a seguito dell’annuale analisi sul caro-scuola, un nuovo rincaro dei prezzi dei materiali scolastici. Nel comunicato, si legge di un aumento dei prezzi della cancelleria del 7%“, ricordano dalla Rete degli Studenti Medi di Genova, esprimendo ferma condanna verso questo fenomeno.
“Andare a scuola – spiega Francesco Devoti, segretario metropolitano della Rete degli Studenti Medi – è un diritto per tutti i ragazzi e tutte le ragazze del nostro Paese, ma questo diritto viene annualmente minato dall’enorme costo di tutto il materiale necessario a frequentare le lezioni”.
Quest’anno i costi determinati dall’acquisto dei libri e dell’intero corredo dei beni necessari per andare a scuola potranno arrivare sino a 1300 euro.
“Non possiamo accettare che la situazione rimanga così com’è, anche a fronte del fatto che, in presenza di più figli o figlie, la spesa di ogni famiglia può anche raddoppiare, triplicare e così via. Da anni denunciamo le criticità che si presentano nella vita di studenti e studentesse, tra le quali primeggiano il caro-libri e l’elevato costo dei beni di cancelleria, come quaderni, astucci, zaini, matite, penne e così via”.
La problematica evidenziata dal sindacato studentesco è chiara: non si può pensare di andare avanti sostenendo queste spese per andare a scuola, per avvalersi di un diritto costituzionalmente riconosciuto.
“Non è possibile – prosegue Devoti – che nonostante le belle parole sulla scuola e sul futuro di cui il nostro sistema si fa sbandieratore, il nostro diritto allo studio, che rivendichiamo con fermezza e con forza, venga costantemente messo in discussione, con ostacoli diversi, in base alla circostanza. Questa volta è stata la volta dell’innalzamento dei prezzi”.
“Vogliamo che le istituzioni ci ascoltino, perché andare a scuola non deve essere un privilegio, appannaggio di quei pochi e quelle poche che possono permetterselo, ma deve essere un diritto garantito a tutti e a tutte, come previsto dalla nostra Costituzione.” Queste le parole con cui il sindacato degli studenti e delle studentesse contesta la difficile situazione del caro-scuola.
Anche gli studenti, quindi, così come tante categorie economiche si preparano a protestare contro l’aumento del costo della vita e a chiedere risposte strutturali alla politica e alle istituzioni. Si prepara un autunno di lotta: dal 14 settembre con la ripresa delle lezioni in Liguria.