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Bassetti: “In autunno quarta dose con vaccini aggiornati, poi faremo un richiamo all’anno”

L'infettivologo su Facebook: "Non si parla più della pandemia, ma solo di campagna elettorale..."

matteo bassetti

Genova. “Non si parla più della pandemia, della campagna vaccinale, della quarta dose. Si parla unicamente di campagna elettorale”. Esordisce così in un video su Facebook Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive del San Martino, nei giorni scorsi finito nel vortice del gossip politico su candidature e futuri ruoli di governo. Il medico genovese oggi torna alla carica sui temi sanitari e detta la linea da seguire: quarta dose agli over 65 coi vaccini aggiornati a partire da fine settembre.

“La campagna per la quarta dose è stata un fallimento totale“, critica Bassetti snocciolando gli ultimi dati: “Il 30% degli over 80 ha fatto la quarta dose, il 13% degli over 70 e solo il 7% degli over 60”. Secondo il primario del San Martino è stato un errore partire in piena estate, quando la gente pensa soprattutto alle vacanze: “Bastava chiedere a chi fa questo mestiere per sapere che sarebbe stato un fallimento annunciato”.

Quarta dose che invece sarà “fondamentale per mettere in protezione almeno la parte più fragile della popolazione, cioè le persone più anziane e quelle con comorbidità”, soprattutto “in autunno quando, con la variante Centaurus, avremo tanti contagi”. Quindi?  “Dobbiamo fare quello che fanno altri Paesi che si stanno muovendo verso una vaccinazione a settembre-ottobre, già orientata sulle varianti Omicron – sostiene l’infettivologo -. Bisognerà destinare questa vaccinazione agli over 65 e alle persone fragili“, effettuando le somministrazioni “tra fine settembre, ottobre e novembre, un po’ come avviene per la vaccinazione antinfluenzale”.

Ma è pensabile una nuova campagna di massa per tutta la popolazione? “Una campagna di massa con gli strumenti del 2021 non la vedo – aveva spiegato Bassetti in una recente intervista all’agenzia Italpress -. Green pass e obblighi in quel momento storico avevano un senso, io li ho sempre sostenuti con l’idea che potessero portare le persone a vaccinarsi. Alla popolazione generale che ha già ricevuto tre dosi tutto sommato si può raccomandare un vaccino aggiornato, diverso è raccomandarla fortemente come dovremmo fare nei confronti delle persone più anziane e quelle più fragili. Dovremmo usare l’espressione anglosassone che rende più efficace il messaggio: strong recommendation“.

Sul lungo periodo, sostiene il medico genovese, “dovremo abituarci alla dose di richiamo per i prossimi 2-3 anni. Arriveranno nuove varianti, aggiorneremo i vaccini, una volta all’anno ci vaccineremo e questo ci permetterà di guadare un fiume che non è più profondo come era nel 2020 e in parte nel 2021″. In ogni caso “non credo si possa pensare a un obbligo“.

Per Bassetti, però, è importante anche “parlare e dare numeri diversi da quelli di oggi. Molti dicono: non mi vaccino perché ogni giorno muoiono 200 persone. Se sono morte realmente per la polmonite da Covid vuol dire che il nostro paese ha fatto un disastro. Se, invece, buona parte dei decessi sono persone che muoiono di altro col tampone positivo sarebbe giusto dare un messaggio diverso alla popolazione. Io ho difficoltà a spiegare che i vaccini hanno ridotto in maniera significativa la mortalità per Covid”.

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