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Autorità Portuale, la Corte dei Conte approva la relazione di gestione 2020: proventi e traffici in calo, ma utili in crescita

L'AdPS ha ricevuto finanziamenti straordinari per la realizzazione di interventi infrastrutturali

Lavori Diga Porto Savona

Liguria. La sezione controllo enti della Corte dei conti ha approvato, con Delibera numero 80/2022, la relazione sulla gestione 2020 dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale, che comprende i porti di Genova, Savona, Prà e Vado Ligure, che ha ricevuto rilevanti finanziamenti straordinari per la realizzazione di interventi infrastrutturali, con conseguente rivisitazione del piano operativo triennale 2019-2021 e aggiornamento del suo valore a 2,07 miliardi di euro.

Sono 15 le opere nel programma, con aggiudicazioni pari a 193 milioni di euro, di cui 155 impegnati. E’ ancora in attesa di approvazione da parte del Mims il Documento di Pianificazione Strategica di Sistema (Dpss), predisposto a partire da aprile 2019, la cui rapida definizione “dovrà essere – ha osservato la Corte – coerente con gli investimenti previsti nel PNRR”.

“La pandemia ha inciso negativamente sulla gestione delle attività e sul bilancio 2020, con una contrazione complessiva dei proventi e un traffico portuale in calo del 14,48% per i porti di Genova, Savona e Vado Ligure. Le merci movimentate 2020 scendono a 57,4 milioni di tonnellate, a fronte dei 67,2 del 2019, mentre il traffico passeggeri, pari a oltre 1,5 milioni, è diminuito del 65,98% sul 2019 – si legge in una nota della Corte dei Conti – Sono in flessione di circa 13,4 milioni di euro sul 2019 le tasse portuali (-23,45%), con entrate pari a circa 43,8 milioni. In virtù delle maggiori entrate per finanziamenti delle grandi opere programmate, i risultati contabili 2020 evidenziano, da un lato, un avanzo di competenza di oltre 36 milioni di euro (a fronte del disavanzo 2019 di 105 milioni) e, dall’altro, un avanzo di 175 milioni di euro (+30,56% sui 134 milioni del 2019), di cui circa 95 (erano 81 nel 2019) interamente destinati al programma delle opere 2019-2021”.

“In aumento sul 2019 la mole rilevante dei residui, in virtù dei finanziamenti e investimenti in conto capitale, di cui – ha sottolineato la Corte – si rende necessario verificare nel tempo l’effettività. I residui attivi 2020 superano i 302 milioni di euro, quelli passivi ammontano a 533 (rispettivamente pari a 196 e circa 405 milioni nel 2019). L’utile di esercizio è di 33 milioni, in lieve crescita sui 32,5 del 2019. Aumenta anche il patrimonio netto per effetto del risultato economico, raggiungendo quota 627 milioni di euro (594 nel 2019)”.

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