Genova. “Precariato legalizzato“. Con queste parole il sindacato Fials definisce il bando per l’assegnazione di due borse di studio per la “presa in carico del paziente oncologico” con “svolgimento delle procedure burocratico-amministrative” pubblicato dalla Asl 3 genovese.
L’incarico, rivolto a soggetti diplomati alle scuole superiori, avrà una durata di 18 mesi rinnovabili una sola volta per un impegno di 20 ore alla settimana, con retribuzione lorda di 34.200 euro pro capite (compresi oneri e Irap). Tra le mansioni vengono specificate “prenotazioni di esami e visite e assistenza ai pazienti più fragili in pratiche sociali” come invalidità e richiesta di presidi.
Per la Fials si tratta di un servizio “che non è occasionale ma istituzionale, per il quale la Asl 3 e la Regione dovrebbero provvedere con assunzioni stabili. Nel merito del bando viene da chiedere cosa ci sia da studiare visto che si tratta chiaramente di ordinaria attività amministrativa che la sanità pubblica dovrebbe garantite ai pazienti oncologici attraverso le strutture distrettuali”.
“Non ci pare opportuno, e forse neppure lecito, coprire questi servizi con la foglia di fico delle borse di studio – prosegue il segretario Mario Iannuzzi -. Cosa c’entri poi il requisito specifico della conoscenza approfondita della lingua inglese o francese scritta e parlata ci riesce complicato comprenderlo”.
Il “risultato retributivo”, conclude il sindacato, è di “21,11 euro orari lordi senza diritti (esclusa malattia, infortunio, pensione, ferie ecc.), con le tasse e i contributi a carico del lavoratore e detraendo perfino l’Irap dalla paga del lavoratore. In tasca ai diplomati, se va bene, 12 euro orari: la famosa paga del salario minimo europeo“.