Preoccupazione e rabbia

Ansaldo Energia, mille lavoratori in piazza: “A settembre pronti a una battaglia epica” fotogallery

Stop alle proteste per la chiusura ferragostana, ma i sindacati sono pronti a una lunga mobilitazione unitaria con il ricordo delle lotte di undici anni fa per difendere lo stabilimento Fincantieri

manifestazione ansaldo 2 agosto

Genova. E’ terminata con un lungo serpentone interno fin davanti alla direzione della fabbrica la lunga mattinata di protesta dei lavoratori di Ansaldo Energia.

In mille sono scesi per le strade della città, fino a bloccare per qualche tempo il casello di Genova Ovest, urlando la loro rabbia contro gli amministratori di Aen, a cominciare dall’ad Giuseppe Marino, che ieri ha annunciato che Ansaldo si trova in condizioni molto precarie e per evitare il fallimento servirà la ricapitalizzazione da parte dell’azionista di maggioranza (Cassa depositi e presiti) in cambio di un piano industriale di riduzione dei costi e quindi quasi certamente con centinaia di esuberi rispetto ai 2400 dipendenti attuali.

“Marino non ti vogliamo” hanno urlato i lavoratori davanti alle finestre dell’ufficio dell’ad, ma dall’azienda oggi non è arrivato alcun segnale. La fabbrica d’altronde è in procinto di chiudere i battenti per due settimana come avviene ogni anno a cavallo di ferragosto. “Ora andiamo in ferie e raccogliamo le energie – dice Federico Grondona, rsu Fiom – perché a settembre se non cambia il industriale siamo pronti a una battaglia epica“.

In corteo i sindacalisti al megafono ricordano quanto accadde a Genova nel 2011, quando la Fincantieri di Sestri ponente rischiava di chiudere e di come la lotta degli operai, con lunghi cortei ma anche scontri e persino l’occupazione temporanea del Colombo, riuscì a impedire l’esito nefasto. “Avevano fatto 180 ore di sciopero” ricorda Federico Grondona il cui padre Franco, all’epoca segretario della Fiom genovese, aveva guidato ogni singolo corteo.

Sulla giornata di oggi e sulle prospettive future interviene anche il segretario ligure della Uilm Antonio Apa, che frena sulle quelle che chiama “lotte estreme” ma ribadisce che si adopererà “in tutti i tavoli sostenendo che i problemi di AE derivano da una cattiva gestione organizzativa e di governance, la carenza di ordini ma anche quelli in essere che perdono, in quanto ci sono problemi strutturali: ingegneria, logistica, acquisti, supply chain, materiali, innovazione di prodotto e ricerca e sviluppo, insomma la catena che segue il ciclo produttivo che va potenziata e rivista”. “Sfideremo Cdp e AE a cambiare rotta, a settembre cominceremo una forte mobilitazione unitaria chiedendo il consenso delle istituzioni, delle forze politiche e della città per vincere questa partita in quanto in ballo ci sono 2400 diretti di Ansaldo Energia e 4000 dell’indotto”.

“Ansaldo Energia è un patrimonio di tutta Genova che deve essere difeso, oggi la decisione dei lavoratori di scendere in piazza dopo l’assemblea risponde a questa necessità: rivendicare il ruolo che ha l’azienda per la città e la risposta è stata sicuramente positiva con altri lavoratori che si sono uniti in corteo” dice in una nota l’rsu Fim Cisl di Ansaldo energia. “Ci deve essere un gioco di squadra ad ogni livello per tutelare Ansaldo Energia e i suoi lavoratori. È chiaro il momento di difficoltà ma il gruppo ha tutte le potenzialità per uscire da questa situazione. Cassa Depositi e Prestiti come azionista di maggioranza del gruppo deve mettere le risorse per ripartire subito per cambiare positivamente lo scenario”

Esponenti di diversi partiti politici hanno partecipato alla manifestazione o espresso vicinanza ai lavoratori e in consiglio regionale è stato approvato sul tema un ordine del giorno all’unanimità.

A manifestazione terminata arriva la nota della Regione Liguria: “Regione Liguria sta monitorando attentamente la situazione ed è in costante contatto con i vertici di Ansaldo Energia: convocheremo nei tempi opportuni un tavolo di confronto tra parti sociali, management e azionista per garantire un futuro ad un grande asset, non solo della Liguria ma di tutto il Paese. Parliamo di un’azienda che rappresenta un’eccellenza del territorio, non solo nel suo business delle turbine a gas ma anche per le prospettive di sviluppo legate alle nuove energie green. Ora occorre soprattutto fare in modo che la tensione non superi i limiti e che tutte le parti riescano ad instaurare un confronto costruttivo. Per questo ci auguriamo che, dopo i momenti difficili di queste ore, tutte le parti tornino a ragionare in modo proficuo per la salvaguardia dell’azienda”. commentano il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Andrea Benveduti.

“Ora ci aspettiamo, nella massima tutela dell’occupazione, delle capacità produttive e competenze tecnologiche – aggiunge Benveduti – che un solido e condiviso business plan di rilancio e riqualificazione industriale, con una profondità strategica di lungo respiro, venga fattivamente supportato, come dotazioni finanziarie, dall’azionista”.

“Il Comune di Genova è vigile sulla situazione che riguarda i lavoratori di Ansaldo Energia e di un’azienda storica che rappresenta il tessuto della città – commentano a fine giornata il sindaco di Genova Marco Bucci e l’assessore al lavoro Mario Mascia – Parliamo di un’eccellenza del nostro territorio che conta circa 2.400 dipendenti diretti oltre a 4.000 lavoratori dell’indotto. Saremo a fianco degli enti preposti in questa vertenza convinti che vadano salvaguardati i diritti dei lavoratori e la continuità dell’azienda sul territorio. Auspichiamo un confronto costruttivo tra le parti che seguiremo con attenzione”.

In serata in una nota arriva la posizione dell’azienda che respinge al mittente le ricostruzioni sul ‘pre-fallimento’ e parla di un piano industriale improntato al rilancio.

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