Appello

Ance Liguria: “Basta follie ideologiche, mettere subito in sicurezza il Superbonus 110%”

"L'Italia rischia di suicidarsi perché non è in grado di gestire l'unico strumento che ha funzionato"

facciata ponteggi

Genova. “Pil e occupazione in crescita anche nel Mezzogiorno. Ma il merito va solo a un numero: 110. E questo Paese, ovvero alcune forze politiche pronte a confrontarsi nelle elezioni del 25 settembre, vogliono mettere in discussione l’unico strumento che ha funzionato per sostenere l’economia e l’equilibrio sociale del Paese: l’incentivo a operazioni di ristrutturazione edilizia, in grado in particolare di ottimizzare i consumi energetici del Paese”.

A denunciare “un’ondata di follia collettiva e ideologica” è Emanuele Ferraloro, presidente di Ance Liguria che, numeri alla mano, chiede a gran voce l’immediata “messa in sicurezza del Superbonus da stabilizzare con orizzonte temporale di lungo periodo, riconoscendone fra l’altro la funzione di intervento decisivo sul patrimonio immobiliare che produce le peggiori performance energetiche”.

A livello nazionale il Superbonus ha significato 4,5 miliardi di nuovi lavori, 3,2 dei quali ultimati e 25mila cantieri in più a luglio. Nella sola Liguria 2.669 interventi sono stati ammessi a detrazione per un totale di 488 milioni di investimenti di cui 309 milioni ammessi a detrazione (pari al 63,4% degli investimenti). L’investimento medio è ammontato a 462mila euro in condomini, a 107mila euro in edifici unifamiliari.

Messa in sicurezza che significa l’immediata messa a disposizione delle imprese dei crediti che sono prigionieri dei cassetti fiscali e ciò “alla velocità della luce”.

“Assistiamo a uno spettacolo surreale – afferma in conclusione Ferraloro – le imprese rischiano di fallire, il Paese rischia di suicidarsi perché non è in grado di gestire l’unico strumento che ha funzionato e che oggi viene ricondotto con profonda disonestà intellettuale ad alcuni marginali casi di utilizzo fraudolento, a causa di norme che per prime le imprese edili sane e Ance avevano chiesto immediatamente di modificare”.

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