Genova. “L’1% della popolazione più ricca del pianeta inquina il doppio della metà più povera. È per questo che il prezzo dei capricci dei super ricchi lo paghiamo tutte e tutti, nonché le prossime generazioni. Lo vediamo ogni giorno sui social. Celebrità che ostentano il loro stile di vita ad alto impatto sul clima. Temperature caraibiche in case enormi d’inverno, inquinanti mega yacht per le vacanze d’estate. Jet privati per spostamenti brevi e superflui, come un aperitivo a Mikonos dalla Sardegna e ritorno, in 24 ore. Tonnellate e tonnellate di CO2 emesse quasi per gioco. Una follia”
Con queste parole inizia il post su facebook di VerdiSinistra, l’alleanza tra i Verdi e Sinistra Italia che corre alle prossime elezioni politiche del 25 settembre in coalizione con il Partito Democratico, in cui viene presentata la campagna per l’abolizione dei jet privati, considerati alla stregua di un lusso che non ci possiamo più permettere
Inquina – secondo VerdiSinistra – questa elite “così tanto che per rispettare i miseri obiettivi fissati al 2030 dovrebbe ridurre le proprie emissioni di CO2 di almeno 30 volte. Che dite, non sarà il caso di dargli una mano? – continua sarcasticamente il post – Per questo sosteniamo che l’abolizione dell’utilizzo dei jet privati non può e non deve essere un tabù. Anzi, è una necessità.
La campagna rilanciata sui vari social è diventata immediatamente virale, dando il via a commenti e opinioni di ogni tipologia. Se da un lato una proposta del genere si scontra con importanti settori industriali del paese (vedi la ligure Piaggio Aerospace), dall’altro lato riprende un dibattito che in alcuni paesi europei è già avviato da qualche tempo: la scorsa settimana il ministro dei trasporti francese Clément Beaune ha chiesto che i voli dei jet privati vengano limitati a causa del loro inquinamento: “È la misura che penalizza il minor numero di persone per il maggiore e più immediato impatto climatico. È una questione di giustizia. Come chiedere alla popolazione di impegnarsi, se i più ricchi sono esenti da tutto?”, ha twittato il deputato Verde Julien Bayou.
Per la salute del nostro Pianeta quanto di tutte e tutti noi”.
Il est temps de bannir les jets privés.
C’est la mesure qui pénalise le moins de monde pour l’impact le plus grand et le plus immédiat en faveur du climat. C’est une question de justice.
Comment demander des efforts à la population, si les plus riches sont exonérés de tout ? ⤵️ pic.twitter.com/co4L50Aejd
— Julien Bayou (@julienbayou) August 20, 2022
L’abolizione dei jet privati, o comunque la riduzione del loro utilizzo, è da tempo anche nell’agenda del movimento ambientalista mondiale Fridays for Future, e il tema è oggetto di dibattito in diversi paesi del mondo occidentale. In questi anni, inoltre, si sono moltiplicate le pubblicazioni sui social dei cosiddetti ‘cacciatori di jet privati’ che tracciano il traffico aereo dei piccoli aviogetti di proprietà di grandi personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport e dell’imprenditoria. Anche in Italia è presente la pagina Instagram ‘Jet dei ricchi‘ che monitora i viaggi privati: secondo i loro calcoli un’ora di volo produce circa 2 mila tonnellate, che è un quarto della produzione annuale di un cittadino italiano medio: “In Italia il solo John Elkann, con i suoi due velivoli, tra il 2021 e il 2022 ha immesso nell’atmosfera 2386 tonnellate di CO2 – si legge sul canale – Una quantità pari a quella di 837 persone che si spostano con diversi mezzi”.