Ispirazione

Un po’ di Savona al Premio Tenco: in finale l’album di Max Manfredi registrato tra Celle e Corso Ricci

Definito dalla critica un capolavoro, "Il Grido di Fata" si sfiderà contro Marracash

Max Manfredi, il nuovo album \"Il grido della fata\"

Savona/Celle. Il cantautore genovese Max Manfredi, già due volte Targa Tenco, fu definito “il più grande di tutti” da Fabrizio De Andrè e da altri illustri colleghi. Si tratta di un giudizio confermato e riconfermato negli anni dal pubblico e dalla critica competente. Lo troviamo infatti di nuovo nella cinquina degli album più belli del 2022 al Premio Tenco (il più prestigioso dei concorsi musicali della canzone d’arte italiana).

L’ultimo lavoro è “Il Grido della Fata”. È un album interamente registrato nella nostra Savona, dalla software house e recording studio Vibrisse.

La produzione artistica è stata interamente curata dai due savonesi D.O.C. Marcello Stefanelli e Gabriele Santucci (co-founder di Vibrisse Studio e anche noti come il duo di canzone d’artedisruptive Lady Lazarus 2.0), dal grande maestro di chitarra e compositore Fabrizio Ugas e ovviamente dallo stesso Max Manfredi. Vibrisse Studio si è altresì occupata del design grafico, delle illustrazioni e del nuovo formato di fruizione musicale, “Scrigno”, con cui si intende coniugare analogico e digitale grazie al ricorso della realtà aumentata: un progetto ambizioso ma estremamente interessante e dal grande potenziale (verrà distribuito a fine estate insieme al vinile). Vibrisse è un hub creativo che dà a Savona lustro sia nell’arte sia nella tecnologia. La copertina de Il Grido della Fata invece è una fotografia firmata da Renzo Chiesa, uno dei più grandi e famosi fotografi della scena musicale di sempre.

Per fare propria l’aria savonese e quindi immergersi più a fondo nelle atmosfere della provincia ligure, Max ha scelto di abitare per un anno nell’entroterra, per precisione a Stella. Marcello Stefanelli e Gabriele Santucci l’hanno accompagnato in una ricerca che ha avuto molto a che spartire anche con la pratica dell’Urbex, facendogli scoprire Savona, dalle zone più note a quelle purtroppo un poco dimenticate: da Sassello a Ferrania, da Millesimo ai Piani d’Invrea, tra il Beigua e il Melogno. Da Stella Santa Corona, vicina al luogo natale di Pertini, il cantautore genovese ha potuto dirigere i progressi del suo lavoro, così da offrire una cura estremamente dettagliata a ogni aspetto stilistico: un’attenzione, questa, a cui non siamo più abituati, ma che è la base di tutte le autentiche opere d’arte.

La scelta dei suoni, i testi visionari, un’elettronica avveniristica unita a strumenti “reali” suonati da artisti del calibro di Bob Callero ed Elisa Montaldo fanno del Grido della Fata un album che la critica non si è trattenuta dal definire capolavoro. Per questo non vediamo l’ora di apprendere il risultato finale delle ultime votazioni, sperando in un successo di Max Manfredi, di Vibrisse e quindi di tutta Savona, per una volta alleata di Genova. Ma già così è un grandissimo traguardo.

 

 

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