Genova. Dopo lo sciopero del 6 luglio scorso i tassisti genovesi sono tornati a protestare con un presidio in piazza De Ferrari. Fumogeni e cori sotto il palazzo della Regione nelle stesse ore in cui i portavoce della categoria a Roma incontrano i parlamentari e si incatenano davanti a palazzo Chigi.
A fare alzare gli scudi dei conducenti delle auto bianche l’articolo dieci (ex articolo 8) del cosiddetto ddl Concorrenza che, attaccano i tassisti, tornerebbe a dare campo libero a società come Uber e altri sistemi di trasporto pubblico su gomma non di linea.
I tassisti hanno ribadito che il ddl Concorrenza punta a destrutturare sempre più il servizio pubblico essenziale.: “Occorre preservare il carattere complementare ed integrativo che la normativa nazionale assegna al nostro servizio, senza oneri per lo Stato, anche per permette agli enti Locali di fornire risposte adeguate alle esigenze dei cittadini nei territori dove si svolge il servizio”, dicono in una nota i sindacati del settore.
Tra i motivi di malcontento a Genova, però, anche la vicenda dell’app It Taxi, un’applicazione che da qualche tempo era utilizzata anche dalle cooperative genovesi per consentire a chi prenota un taxi di farlo on line, allo stesso modo, in diverse città italiane, ma che invece ha recentemente – sempre secondo le accuse dei tassisti – cambiato pelle avvicinandosi alle società come Uber & Co. Di fatto la app, a dire il vero non molto utilizzata dai genovesi, non sarà più disponibile a partire dai prossimi giorni.
Le sigle sindacali dei tassisti hanno già annunciato un nuovo sciopero che durerà due giorni, i prossimi 20 e 21 luglio. Verranno comunque rispettate le fasce di garanzia, mantenendo attivo il servizio per anziani, cittadini diversamente abili e persone con mobilità ridotta che hanno bisogno di spostarsi.