Situazione

Siccità, negli invasi di Genova 7 milioni d’acqua in meno dell’anno scorso ma “per ora niente ordinanze”

Se n'è parlato in consiglio comunale. L'assessore Campora: "In cinque anni grazie agli interventi perdite idriche sulla rete passati dal 35% al 24%"

Lago Val Noci mezzo vuoto 2 luglio 2022

Genova. Gli invasi idrici che riforniscono il Comune di Genova hanno, secondo gli ultimi dati disponibili (all’11 luglio) un totale di 24,8 milioni di metri cubi di acqua, ovvero circa 7 milioni di metri cubi in meno rispetto allo stesso periodo del 2021. Una situazione che, nonostante la forte siccità che sta colpendo anche la Liguria, è tuttavia meno critica che in altri territori della regione, soprattutto il ponente.

“Per questo non sono ancora scattate e a oggi non scatteranno ordinanze per la limitazione dell’uso dell’acqua da parte del Comune di Genova ma ogni giorno vengono fatte valutazioni congiunte con la protezione civile per capire come procedere”, ha spiegato l’assessore all’Ambiente Matteo Campora durante la seduta di oggi del consiglio comunale genovese rispondendo a un’interrogazione di Paolo Gozzi, consigliere di Vince Genova.

“Come noto la Liguria ha richiesto lo stato di emergenza e il tema crea preoccupazione per la quotidianità di molti cittadini – ha premesso Gozzi, chiedendo alla giunta alcuni chiarimenti tra cui – lo stato degli invasi, quello delle perdite sulla rete idrica e se si stia valutando di utilizzare le acque che provengono dagli impianti di depurazione per esigenze diverse da quelle domestiche”.

Campora ha risposto ai quesiti punto per punto. “Per quanto riguarda lo stato degli invasi – ha detto l’assessore – Genova è fortunata rispetto ad altre città italiane perché ha bacini che partono da molto lontano e una struttura iperconnessa che permette di fare fronte a situazioni di siccità come quella odierna e come quella record del 2017 quando le piogge arrivarono solo a dicembre”, ricorda.

Per quanto riguarda il lago del Brugneto, il principale invaso della Provincia, sono presenti a oggi 15,5 milioni di metri cubi d’acqua (erano 16,4 dieci giorni fa, e di questi 2,5 milioni sono stati rilasciati all’Emilia Romagna attraverso il Trebbia).

Il lago di Val Noci ha 1 milione di metri cubi d’acqua di disponibilità, contro il 1,2 milioni di inizio luglio. Il lago Lungo e il lago Lavezze (i cosiddetti laghi del Gorzente) hanno rispettivamente 3,2 milioni e 1,6 milioni di metri cubi. Al lago della Busalletta presenti 3,5 milioni di metri cubi. “In totale si tratta di 24,8 milioni di metri cubi di acqua – conclude Campora – ovvero 7 milioni di metri cubi in meno dell’anno scorso”.

L’altro aspetto toccato durante i pochi minuti dell’articolo 54 in aula rossa è lo stato dell’infrastruttura idrica. “Nel 2016 avevamo una quantità d’acqua immessa in rete di 85 milioni mentre nel 2021 ne abbiamo 71 milioni – spiega Campora – quindi vuol dire che stiamo risparmiando 15 milioni di metri cubi d’acqua. questo è stato possibile grazie ai lavori sulla rete, per cui le perdite idriche sono passate in cinque anni dal 35% al 24,8%“.

L’esponente della giunta Bucci ha anche dichiarato che è in atto un’interlocuzione con la Regione per consentire, come avviene in altre zone d’Italia e per uso agricolo, l’utilizzo dell’acqua che deriva dai depuratori. “Stiamo dialogando perché questo accada per gli usi non domestici”, dice Campora.

Presto sarà messa in calendario un’apposita commissione consiliare sul tema.

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