Aiuto

Siccità, dal Governo aiuti per cinque regioni. Lo stato di emergenza per la Liguria sarà richiesto nei prossimi giorni

Il primo provvedimento nazionale stanzia 36 milioni per le emergenze immediate di cinque regioni del nord

Lago Val Noci mezzo vuoto 2 luglio 2022

Genova. Il governo ha deliberato ieri sera lo stato di emergenza per per fronteggiare il deficit idrico nei territori delle Regioni: sono cinque le regioni interessate che riceveranno nei prossimi giorni risorse suppletive per far fronte alle esigenze legate alla siccità. Tra queste, però, al momento non compare la Liguria, che a seguito delle criticità presentate da alcuni territori regionali del ponente punta ad ottenere aiuti da Roma.

Le regioni destinatarie del provvedimento sono Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto resterà in vigore fino al 31 dicembre 2022 ed “è volto a fronteggiare con mezzi e poteri straordinari la situazione in atto, con interventi di soccorso e assistenza alla popolazione interessata, e al ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche”. È quanto si legge nel comunicato di Palazzo Chigi.

Per far fronte ai primi interventi sono stati stanziati 36.5 milioni  euro a carico del Fondo per le emergenze nazionali, così ripartiti: 10,9 mln alla Regione Emilia Romagna; 4,2 mln alla Regione Friuli Venezia Giulia; 9 mln alla Regione Lombardia; 7,6 mln alla Regione Piemonte; 4,8 mln alla Regione Veneto.

“Le Regioni finora hanno fatto un ottimo lavoro e il confronto in Conferenza va avanti, ma questa crisi idrica impone un intervento nazionale. Abbiamo il dovere di affrontare la mancanza di acqua con grande realismo, evitando di alimentare nuove divisioni tra territori o tra interessi diversi – ha commentato Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie – Servono soluzioni immediate, a partire dalla priorità di garantire acqua potabile a tutti i cittadini, senza dimenticare però il comparto agricolo. Abbiamo il dovere di salvaguardare i raccolti, le aziende, i sacrifici di una vita di tanti agricoltori e produttori italiani. La carenza idrica di queste ultime settimane, inoltre, non ha fatto altro che esacerbare una situazione già piuttosto critica nel nostro Paese: da decenni non vengono realizzati nuovi invasi e dighe, facciamo i conti con infrastrutture obsolete o acquedotti colabrodo. Cogliamo quindi l’opportunità del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza anche per affrontare il tema della gestione dell’acqua in modo strutturale. Nel Piano – ricorda Gelimini – sono previsti 2 miliardi e 800 milioni euro per interventi al sistema di distribuzione delle acque, per la riparazione e l’ammodernamento delle reti idriche, ma anche investimenti sui sistemi irrigui per garantire all’agroalimentare una maggiore e più costante disponibilità di acqua. Sarà fondamentale dotarsi di un sistema avanzato di monitoraggio e previsione, utile per mitigare e gestire meglio il rischio idrogeologico. Tutto questo ci permetterà di salvaguardare la risorsa idrica di cui disponiamo e di rendere il Paese più resiliente ai cambiamenti climatici, proteggendo la natura e le biodiversità”, conclude.

Nella giornata di ieri l’Osservatorio di Bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale aveva definito il livello di ‘alta severità idrica‘ per tutto il territorio ligure. “Si tratta di una decisione attesa e assolutamente condivisa – avevano affermato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone – sulla base dei monitoraggi in corso, che anche in Liguria descrivono un quadro di elevata criticità, più accentuata nel ponente, dove molti sindaci hanno già messo in campo le misure previste dalle linee guida regionali, e anche sulla base delle previsioni, che non sono ottimistiche per le prossime settimane”.

“In queste ore i nostri tecnici stanno proseguendo nel lavoro già avviato per elaborare i dati raccolti e fornire tutti gli elementi istruttori necessari al Dipartimento nazionale di Protezione civile per avanzare, entro alcuni giorni, la richiesta di concessione dello stato di emergenza anche per il nostro territorio”.

 

 

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