Recensione

Shakespeare by night: il Teatro della Tosse esalta la bellezza di Villa Duchessa di Galliera fotogallery

Ciliegina sulla torta: l'idea di mettere uno spazio per aperitivo e cibo nel giardino all'italiana

shakespeare by night

Genova. Ha ragione il Puck vecchio, voce e corpo di Enrico Campanati, che accoglie gli spettatori nell’ultima “stazione” dello spettacolo. Il viaggio dentro Shakespeare by night nel bosco di Villa Duchessa di Galliera, fa dimenticare agli spettatori il senso del tempo. È un tuffo in un mondo fatato, una dimensione spazio-temporale alternativa ideata dal Teatro della Tosse che dimostra ancora una volta la capacità, affinata dalla lunga esperienza, di valorizzare i propri spettacoli grazie ai luoghi e viceversa. Tanti gli spettatori stupiti dalla bellezza della Villa, un tesoro, come accade spesso a Genova, quasi sconosciuto a chi abita lontano da Voltri.

Nove tappe all’interno del più esteso parco della Liguria che fanno restare a bocca aperta grazie a scenario naturale, costumi (Daniela De Blasio), luci (Matteo Selis e Andrea Torazza) e attori che si calano totalmente nell’ambiente. Obbligo di scarpe comode.

Si parte da Puck (Matteo Traverso), il folletto di Sogno di una notte di mezza estate, che invita gli spettatori a iniziare il viaggio proprio dal luogo dove tutto nasce – il teatro – nella sala-gioiello all’interno della Villa, per poi iniziare un’ascesa che vede in successione i beccamorti di Amleto (Alessandro Bergallo e Pietro Fabbri), Riccardo II (Marco Taddei), Ofelia (Edda Marrone) e Re Claudio (Roberto Serpi). Si scende e si incontrano Calibano dalla Tempesta (Graziano Sirressi), le tre streghe di Macbeth (Susanna Gozzetti, Sarah Pesca e Mariella Speranza), Falstaff (Gianni Masella) e Puck vecchio, appunto.

Un’occasione unica per accedere alle bellezze naturali e architettoniche della villa anche in orario notturno. Percorrendo scale e sentieri illuminati per l’occasione. Si può scegliere a che turno accedere quando si compra il biglietto: 20.00, 20.15, 20.30, 21.00, 21.15, 21.30, 22.00, 22.15, 22,30.

Un plauso particolare va a Edda Marrone, che interpreta Ofelia camminando sicura sulle rocce che sovrastano uno degli stagni, e a Graziano Sirressi, un Calibano che ha la sua tana in uno degli anfratti lungo il sentiero. Ormai rodata la coppia Bergallo-Fabbri. Ottimo uso del corpo e dell’improvvisazione per Matteo Traverso. Intensi i monologhi di Marco Taddei e Roberto Serpi. Divertenti Susanna Gozzetti, Sarah Pesca e Mariella Speranza, prese dalle loro domande esistenziali. Gianni Masella è un Falstaff convincente. Campanati è la consueta certezza.

Emanuele Conte, coadiuvato nella regia da Alessio Aronne, ha fatto bene a osare uno spettacolo itinerante così immersivo per lo spettatore e per gli attori stessi.

La ciliegina sulla torta è l’idea di Shakespeare on the rocks: dalle 19 sino a fine spettacoli, seduti ai tavolini disposti sul giardino all’italiana, si possono sorseggiare aperitivi e cocktail del Mood on cocktail bar e degustare i coni di fritto del Camugin o le specialità di Thai Sensation Food godendosi la frescura della sera. Un’opportunità offerta anche a chi non assiste allo spettacolo perché l’ingresso è libero.

Repliche sino al 24 luglio. Biglietti a 18 euro, con diversi sconti.

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