Progetto

Riva Trigoso, Fincantieri si allarga: 60 metri di nuovi pontili sulla spiaggia fotogallery

Dubbi del Comune di Sestri Levante sull'impatto dell'opera motivata dalla 'messa in sicurezza' dello stabilimento ma che potrebbe contribuire all'erosione delle spiaggia

Fincantieri Riva Trigoso nuovi pontili

Genova. Tre nuovi pontili costruiti su pali affondati in profondità nella spiaggia in modo per consentire nuove lavorazioni e una maggiore sicurezza dello stabilimento. Questo in sintesi il progetto presentato da Fincantieri per il cantiere navale di Riva Trigoso, e che occuperà circa 60 metri di fronte mare a discapito della spiaggia.

Il progetto, oggi al vaglio della valutazione di impatto ambientale, nasce come messa in sicurezza dello stabilimento, colpito anch’esso dalle recenti grandi mareggiate del 2018. Allora la furia dei marosi si era abbattuta su tutto il litorale ligure senza risparmiare Riva e provocando smottamenti e cedimenti anche all’interno del cantiere.

Per questo motivo Fincantieri è corsa ai ripari, sviluppando un progetto che, secondo le carte,  dovrebbe “avere la funzionalità primaria di impedire ulteriori possibili sfondamenti e quindi cedimenti delle pavimentazioni nelle quali vi sono le attività produttive fondamentali e dove c’è la movimentazione maggiore di carichi con conseguente spinta sui muri di sostegno“. Ma non solo: “I nuovi pontili, essendo posti di fronte alle aree destinate alla realizzazione delle navi fungeranno anche da prolungamento di tali aree per permettere l’attracco della chiatta e quindi il varo delle navi stesse attraverso i carrelloni“.

Fincantieri Riva Trigoso nuovi pontili
La simulazione grafica con l'impatto del nuovo pontile

Lo sviluppo dei nuovi pontili sarà coerente con quanto già in loco, con caratteristiche uguali all’esistente. La loro costruzione è stata prevista in tre fasi, ma nello studio di fattibilità non sono citati gli esatti ingombri: “Le dimensioni esatte dei pontili e la loro estensione verso mare verranno definiti con maggiore precisione in sede di presentazione del progetto definitivo“, si legge nel documento, anche se utilizzando il più semplice dei software di misurazione delle distanze si può calcolare un ingombro del fronte mare di 60 metri lineari, con il tombamento della relativa quota di spiaggia oggi a ponente dello stabilimento. L’intervento provvederà anche a deviare il canale delle acque bianche che altrimenti risulterebbe in parte occluso dalla palificazione.

Questo dettaglio è stato assicurato da Fincantieri in risposta ad una osservazione posta dal Comune di Sestri Levante, che rispetto al progetto ha sollevato diversi dubbi sia sulla cantierizzazione, per quanto riguarda la viabilità, sia sull’assetto definitivo dell’area a lavori, eventualmente, terminati. In particolare la preoccupazione è che l’opera possa interferire con gli interventi fatti dall’amministrazione civica e da Regione Liguria contro l’erosione costiera, “interventi – che con – la loro manutenzione sono di vitale importanza per la difesa costiera dell’arenile di Renà – si legge nelle osservazioni depositate a firma del sindaco Ghio – Tale fenomeno è altresì evidenziato nello studio DHI, dove la modellazione prevede che l’opera in oggetto andrà ad incrementare l’arretramento dell’arenile sia a ponente che a levante dello stabilimento Fincantieri circa del 20%. Quindi,dagli elementi a disposizione risulta che l’ampliamento del piano di varo a progetto non mitigherà tale evoluzione dell’erosione costiera in località Renà”. Ma anzi, aggiungiamo noi, potrebbe creare qualche problema in più.

Criticità evidenziate anche dagli uffici tecnici di Regione Liguria, del Dipartimento di Protezione civile, settore Ecosistema Costiero e delle acque: “Premettiamo che i nuovi pontili hanno una funzione di miglioramento tecnico funzionale del cantiere, potenziando le opere a mare, per consentire l’accesso dal mare con chiatte, con ponte allineato, e trasferimento delle navi in fase di varo. Tali pontili non sono a nostro avviso inquadrabili come un’opera di difesa della costa, così come dichiarato dal proponente, in quanto rappresentano solo un aggetto verso il mare su pali – si legge nella relazione – Il modello matematico che ha analizzato il comportamento della linea di riva dopo 10 anni dalla realizzazione del progetto complessivo (dopo le tre fasi realizzative), ha evidenziato che il tratto di ponente subisce un arretramento simile a quello della spiaggia a levante adiacente il pontile esistente. L’arretramento della linea di riva lato ponente, indotto dalla presenza dell’opera, si sposta ad ogni realizzazione di ogni fase di costruzione. In questo modo la profondità di spiaggia nella zona in cui ad oggi è presente solo il muro paraonde, di confinamento dei cantieri, viene ad arretrarsi ulteriormente con potenziali effetti negativi sulla restante parte di muro a ponente e sull’assetto di spiaggia.

Fincantieri Riva Trigoso nuovi pontili
Il calcolo con Google Maps dell'ingombro sul fronte mare

Da qui la richiesta di rivedere in parte il progetto, fermandosi alla fase 2, evitando quindi di costruire il terzo pontile sui 30 metri di spiaggia (oggi libera) a ponente dell’attuale pontone mobile: ” Se l’intervento si configura come strategico per le attività di cantiere, occorre almeno limitare il più possibile, in base alle esigenze di cantiere e alle dimensioni delle navi asservite, lo sviluppo longitudinale del nuovo pontile su pali verso il lato posto più a ponente. Se fosse possibile almeno limitarsi alla fase realizzativa 2 dove il litorale, seppur esiguo, risulta già compromesso dalla presenza di impianti di cantiere, la porzione di ponente, davanti al muro, rimarrebbe almeno ancora formata da sabbia che, nonostante le variazioni di profilo e la presenza del muro riflettente retrostante, può svolgere la sua azione dissipativa morbida, senza andare ad irrigidire ulteriormente il litorale a discapito delle zone limitrofe”.

Ad oggi il progetto è solamente alle fasi iniziale dell’iter burocratico previsto per opere del genere: alle varie osservazioni che i vari enti hanno prodotto e produrranno, Fincantieri potrebbe quindi rispondere rivedendo il progetto al fine di ottenere il nulla osta dal punto di vista dell’impatto ambientale. Impatto che i cantieri comunque hanno sulla spiaggia di Riva Trigoso, dal 1897, anno della loro prima costruzione. Un prezzo da pagare per permettere lo sviluppo della grande cantieristica navale genovese e italiana: dalle officine di Riva Trigoso hanno preso il mare prestigiose imbarcazioni e navi, civili e militari (tra cui la portaerei Cavour) che hanno fatto la storia della nautica mondiale. Ma quale sarà poi il destino del cantiere? Si allargherà ancora? Alla domanda scritta posta dall’amministrazione civica di Sestri Levante ecco la risposta di Fincantieri: “La realizzazione di tutte e tre le fasi previste a progetto porterà alla generazione, sotto il profilo paesaggistico, della configurazione funzionale e prestazionale definitiva del cantiere navale; sulla base delle commesse attualmente in programmazione per lo Stabilimento, non sono pertanto in previsione, nel medio e lungo periodo, ulteriori estensioni della zona di varo delle navi“.

 

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