Tempo di bilanci

Parlamento: Rizzone e Crucioli i genovesi più presenti, a Orlando e Biasotti le percentuali più basse

Per l'esponente Pd pesano gli impegni da ministro. A livello ligure i "primi della classe" sono i leghisti Foscolo e Ripamonti. Paita e Mantero i più produttivi in termini di proposte di legge

Generico luglio 2022

Genova. C’è chi ha saltato quasi una votazione su due e chi era quasi sempre presente, chi ha contribuito con decine di emendamenti e proposte di legge e chi si è limitato a sostenere e bocciare, chi si è ribellato alla linea espressa dal partito di origine e chi ha “fatto i compiti” come stabilito. C’è chi ha cambiato gruppo e chi è rimasto fedele alla scuderia. Chi è risultato più o meno produttivo.

Si conclude con qualche mese di anticipo rispetto al previsto, con la fine del governo Draghi, anche l’esperienza parlamentare dei 24 tra deputati e senatori espressi dalla Liguria, a cui si aggiungono i liguri Roberta Pinotti e Andrea Orlando, entrambi Pd, eletti rispettivamente in Piemonte ed Emilia Romagna.

Alcuni alla prima esperienza tra palazzo Madama e Montecitorio, altri veterani della politica nella Capitale, alcuni ritenteranno la fortuna alle urne – anche se i posti a disposizione saranno ridotti di oltre un terzo – altri no. Tutti però dovranno rendere conto del lavoro svolto in questi anni su mandato dei cittadini che li avevano eletti.

E se l’incisività di un politico, in termini di qualità, non è facile da raccontare in maniera oggettiva è però possibile, numeri alla mano, capire quantomeno chi, come e quanto hanno votato i “nostri” parlamentari. Come? Attraverso il sito Openparlamento, il progetto della fondazione indipendente Openpolis dedicato a monitorare l’attività delle istituzioni pubbliche.

Partiamo dalle presenze. Degli otto senatori liguri quello ad avere partecipato al maggior numero di votazioni è il savonese Paolo Ripamonti (Lega), con il 93,2% delle presenze. E’ primo firmatario di due proposte di legge, una delle quali “norme per la disciplina della guida turistica”, in esame in commissione. Segue Mattia Crucioli, L’Alternativa c’è – Upc, eletto con il M5s, oggi consigliere comunale a Genova dopo essersi candidato sindaco del capoluogo ligure: in Senato era presente all’88,9% delle votazioni. Cinque proposte di legge per lui, tre mozioni e 1812 emendamenti come primo firmatario.

Seguono i senatori Vito Vattuone (Pd, 95,7%), area Tigullio, Francesco Bruzzone (Lega, 84,09%), genovese come Elena Botto (passata al misto dopo l’elezione con i grillini) con l’81,2% delle presenze, poi la spezzina Stefania Pucciarelli (Lega) presente il 77,8% delle volte alle votazioni ma perché impegnata quasi sempre in missioni da sottosegretario. Le sue assenze pure infatti sono solo lo 0,7% del totale. Pucciarelli è seguita dalla genovese Roberta Pinotti (Pd) con il 69,9%. Si fermano al 66% delle presenze il savonese Matteo Mantero (Misto, ex M5s) e l’ex governatore ligure Sandro Biasotti (Misto con Italia al Centro, fuoriuscito da Forza Italia). E’ lui il più assente dei liguri in Senato avendo saltato il 29,9% delle votazioni.

Alla Camera la “prima della classe”, almeno in quanto a presenze, è la leghista savonese Sara Foscolo, con il 94,2% delle presenze. Dal 2018 a oggi ha presentato tre proposte di legge come prima firmataria, 31 emendamenti, 22 ordini del giorno e una manciata tra mozioni e interrogazioni. Al secondo posto Marco Rizzone, genovese ex M5s espulso per lo scandalo del bonus Inps e oggi fra i totiani, con il 92,31% delle presenze alle votazioni. Seguono Lorenzo Viviani, spezzino della Lega, con il 90,49% delle presenze, Roberto Cassinelli, genovese, Forza Italia, con l’87,64% e poi il savonese Franco Vazio (Pd), con l’84,9%.

Oltre l’80% anche per Roberto Bagnasco (Forza Italia), Flavio Di Muro (Lega) e Manuela Gagliardi (Italia al Centro) mentre si scende al 78,1% per Sergio Battelli, il varazzino che solo recentemente è uscito dal M5s per approdare a Insieme per il futuro. Presenti alle votazioni tra il 60 e 70% l’ex sottosegretario M5s Roberto Traversi, la deputata di Italia Viva Raffaella Paita, il sindaco di Bogliasco Luca Pastorino (Leu) e Giorgio Mulé, Forza Italia, eletto nel collegio di Imperia.

Si scende decisamente sotto la metà delle presenze con Edoardo Rixi, Lega, presente al 44,95% delle votazioni – ma in missione nel 29,3% quindi cona assenze effettive al 26,7%, poi Leda Volpi, la medico di Imperia ex M5s oggi nel gruppo misto con l’Alternativa (presente al 43,9% delle votazioni) e poi Simone Valente, savonese, anch’egli ex pentastellato passato al gruppo Insieme per il futuro (43,8%).

Il meno presente alle votazioni tra i deputati è il ministro del Lavoro Andrea Orlando, Pd, che ha votato in aula il 31% delle volte ma in missione nel 38,77%. Le assenze “nette” sono quindi attorno al 30,2%. D’altronde per quasi tutti i ministri del governo Draghi si è verificata un’assenza alle sedute di Camera e Senato altamente al di sotto del 50%.

La più assente in assoluto risulta proprio Leda Volpi, che al suo primo mandato non ha votato il 33,54% delle volte. Gran parte delle assenze però sono legate a un periodo di maternità, e il portale Openparlamento non fa distinguo tra le varie motivazioni di assenza. Per lei 6 proposte di legge da prima firmataria ma oltre 500 emendamenti presentati, tra gli altri atti 24 ordini del giorno e 10 interrogazioni a risposta scritta.

Da segnalare che nel sistema di Openparlamento con assenza si intendono i casi di non partecipazione al voto: sia quello in cui il parlamentare è fisicamente assente (e non in missione) sia quello in cui è presente ma non vota e non partecipa a determinare il numero legale nella votazione. Questo può portare a situazioni di assenteismo solo apparente.

Voti ribelli. Ci sono parlamentari che più di altri votano in dissenso alla linea di partito. Openparlamento li indivuda con facilità. Tra i liguri alla Camera i più “disobbiedenti” sono stati Roberto Bagnasco e Roberto Cassinelli, con 133 e 109 voti ribelli. Al Senato ancora Sandro Biasotti, 175 voti ribelli.

Gli “iperattivi”. Tra i parlamentari eletti in Liguria e tra quelli liguri eletti altrove, quello ad aver fatto registrare il maggior numero di azioni è come già detto il senatore Mattia Crucioli. Il suo ruolo da capogruppo per Uniti per la Costituzione ha fatto salire la quota di emendamenti a oltre 1800 oltre a 5 proposte di legge. In tal senso, di più hanno fatto Pucciarelli, 8 pdl, e Pinotti, 7 pdl ma il senatore ligure ad aver firmato il maggior numero di proposte di legge è l’ex pentastellato Matteo Mantero. Ancora una volta è Sandro Biasotti il meno attivo con 69 emendamenti e un paio di interrogazioni.

Alla Camera, la più produttiva è Raffaella Paita: la renziana, che è anche presidente della commissione Trasporti, ha presentato 9 proposte di legge da prima firmataria. 8 ne ha presentate il forzista Cassinelli. L’ex sottosegretario Traversi si ferma a due proposte di legge. Per Edoardo Rixi 173 emendamenti e 21 interrogazioni ma nessuna proposta di legge, il savonese Vazio ha all’attivo in questa legislatura 23 emendamenti, 11 ordini del giorno e nessuna legge elaborata.

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