Ambiente

Parchi liguri, Legambiente: “Bene l’ingresso di tre nuovi comuni, ora tavolo sulla biodiversità”

Per il Parco delle Alpi Liguri l'aumento è di 58,55 ettari e per il Beigua di 79,28. Diminuiscono invece le loro superfici l'Antola di 15,47 ettari e l'Aveto di 21,7 ettari

parco dei beigua

Genova. Il Consiglio regionale ligure ha votato e approvato oggi una revisione dei confini di quattro aree parco regionali che gli Enti Parco dovranno adottare entro i prossimi dodici mesi. Una revisione che avviene con tagli di superficie in alcuni comuni, ed una aggiunta in altri.

Più esattamente per il Parco delle Alpi Liguri l’aumento è di 58,55 ettari e per il Beigua di 79,28. Diminuiscono invece le loro superfici l’Antola di 15,47 ettari e l’Aveto di 21,7 ettari.

Per il sistema di questi quattro parchi si ha un aumento complessivo di circa 100 ettari, con la positiva novità dell’ingresso nel sistema dei parchi liguri di tre nuovi comuni: Molini di Triora entra nel Parco delle Alpi liguri con 218 ettari, Montoggio con 335 ettari nel Parco dell’Antola e il Comune di Urbe, con 132 ettari, nel Beigua.

«Salutiamo positivamente l’ingresso di nuovi comuni nel sistema dei Parchi regionali – commenta Santo Grammatico Presidente di Legambiente Liguria – e il complessivo aumento della superficie tutelata. Ci auguriamo che, in fase di adozione da parte degli Enti Parco dei nuovi confini nei piani dei parchi, quelli che perdono degli ettari possano avviare una riflessione su come arrivare invece ad un saldo positivo. La strategia Europea della biodiversità, infatti, prevede di portare al 30% il territorio protetto, per questo chiediamo all’Assessore regionale ai Parchi, che recentemente ha annunciato l’istituzione di un Tavolo di lavoro per impostare questo percorso, la sua convocazione».

Per il Parco dell’Antola sono solo il nuovo comune di Montoggio e per una piccola porzione il Comune di Savignone, ad apportare ettari di superficie, tutti gli altri undici comuni (Busalla, Crocefieschi, Ronco Scrivia, Valbrevenna, Vobbia, Fascia, Gorreto, Montebruno, Propata, Rondanina, Torriglia) invece ne perdono.

Per il Parco Alpi Liguri, un importante taglio alla superficie protetta, giustificato con la necessità di assestare i confini su sentieri e mulattiere, la subisce il Comune di Montegrosso Pian di Latte che passa da 211 ettari a soli 51, perdendone 160.

È il taglio più consistente effettuato tra tutti i comuni liguri dei quattro parchi, compensato dall’ingresso di Molini di Triora (218 ha) e dal mantenimento delle vecchie superfici dei comuni di Cosio di Arroscia, Mendatica, Pigna, Rezzo e Rocchetta Nervina.

Per il Parco dell’Aveto aumentano le superfici i comuni di Borzonasca e Mezzanego, ne perdono Santo Stefano d’Aveto, Rezzoaglio e Ne, quest’ultimo comune ha visto bocciare la propria proposta di inserire una porzione di territorio relativamente alla miniera di Gambatesa.

Per il Parco del Beigua diminuiscono le superfici i comuni di Arenzano, Genova, Masone, Sassello e Varazze, le aumentano Campo Ligure, Cogoleto, Rossiglione, Stella e Tiglieto. Ma la notizia positiva è l’ingresso del Comune di Urbe nel territorio del Parco.

«Finalmente, dopo anni, viene premiata la volontà e la richiesta della comunità locale di entrare nell’area protetta – continua Santo Grammatico – Una comunità ancora preoccupata per le vicende dell’apertura della miniera di titanio che questo ingresso purtroppo ancora non scongiura per una porzione non protetta in ambito comunale. L’ingresso di Urbe amplia anche la superficie del Geoparco riconosciuto dall’Unesco dando risalto internazionale ai valori geologici e naturalistici di tutto il comprensorio».

«Per un bilancio complessivo del sistema regionale e nazionale dei parchi liguri – conclude Grammatico – siamo in attesa vengano definiti i nuovi confini annunciati per il Parco Naturale Regionale di Montemarcello Magra Vara, con gli ingressi dei comuni di Castelnuovo Magra e Luni e poter riprendere la proposta di legge depositata in Parlamento nel 2019 per definire con la Toscana il parco interregionale nazionale.

Infine, per il Parco di Portofino, non vi sono novità sull’opportunità di includere i comuni che ne hanno fatto richiesta ma sono stati esclusi, in modo ingiustificato, dalla Regione. Inclusione che vedrebbe crescere le superfici protette, avvicinandoci a quanto sostenuto e richiesto nell’ambito della strategia europea della biodiversità, al 2030».

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