Le indagini

Omicidio Alice Scagni, i genitori nominano come legale l’avvocato dei familiari di Cucchi e Aldovrandi

Polemica con la procura che ha sequestrato il cellulare della donna. Sarà aperto solo in incidente probatorio. Il procuratore: "Sequestro effettuato nel suo interesse".

Omicidio Scagni

Genova. Nessun commento da parte della Procura dopo la polemica, anticipata sabato dall’edizione genovese del quotidiano la Repubblica, sollevata da Antonella Zarri, madre di Alice Scagni, la 35enne uccisa dal fratello Alberto con 19 coltellate la sera del 1 maggio.

“Il telefono è stato sequestrato nel suo interesse visto che stiamo facendo anche accertamenti sulla base delle affermazioni che ha fatto ” è l’unica frase che si lascia scappare procuratore facente funzioni Francesco Pinto. Il riferimento è alle accuse sul presunto mancato intervento delle forze dell’ordine nei giorni e nelle ore precedenti l’omicidio formulate dalla madre di Alice subito dopo l’omicidio.

I fatti, in sintesi: nei giorni successivi all’omicidio la procura di Genova aveva chiesto alla madre di Alice di fornire gli scambi di messaggi e whatsapp tra lei e Alberto anche allo scopo di valutare meglio i rapporti familiari tra Alberto e i genitori. La donna aveva consegnato alla Procura alcune chat screenshottate e consegnate su una penna usb.

La scorsa settimana tuttavia, anche a causa della perizia psichiatrica su Alberto che è attualmente in corso (il perito del gip e i consulenti torneranno in carcere questo venerdì) il sostituto procuratore Paola Crispo, ha incaricato la squadra mobile di sequestrare il cellulare della donna ma quando gli uomini agli ordini di Stefano Signoretti hanno chiesto ad Antonella Zarri il codice di sblocco dello smartphone, lei si è rifiutata. Subito dopo ha nominato un avvocato che ha sua volta ha chiesto e ottenuto dal gip che la copia forense sia effettuata in incidente probatorio, che è stato fissato il 19 luglio.

Da notare come la scelta della famiglia Scagni del legale chiamato a supportarli non è casuale: si tratta di Fabio Anselmo, avvocato ferrarese, noto per aver assistito i familiari di Stefano Cucchi, Federico Aldrovandi e Giuseppe Uva tutti al centro di indagini che hanno visto sul banco degli imputati le forze dell’ordine, le stesse che la mamma di Alice accusa di non essere intervenute in tempo, nonostante i ripetuti avvertimenti sulla pericolosità del figlio.

Sulle accuse di mancato intervento, nonostante la Procura abbia ricordato più volte che nessuna denuncia di alcun tipo era stata presentata da nessuno nei confronto di Alberto, che era incensurato, e non era mai stato sottoposto a cure psichiatriche, il sostituto procuratore Paola Crispo ha aperto un fascicolo parallelo a quello di omicidio. Sono state acquisite le telefonate al 112 del giorno dell’omicidio, i verbali dell’intervento della polizia a casa della nonna di Scagni il giorno prima e sono state sentite tutte le persone informate sui fatti, ma le indagini non sono chiuse e sul loro esito per ora nulla è trapelato.

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