Genova. 40 progetti, 32 focus tecnici, 63 autori: così si compone la pubblicazione “20 anni di Verde Pensile in Italia”, edito da Paysage per Harpo Verdepensile.
E tra i lavori raccontati, in un filo narrativo che coniuga la natura e il suo ruolo nel flusso progettuale, trova spazio la monografia sull’intervento realizzato da Aster, la municipalizzata genovese che si occupa di manutenzioni, lavori e verde pubblico, per le aiuole di viale Brigate Partigiane, a Genova. “Un grande onore, che riempie di orgoglio tutto il team aziendale dedicato alla progettazione”, dicono da Aster.
A illustrare il progetto, nel simposio dedicato alla presentazione del volume, il tecnico botanico Riccardo Albericci, autore e divulgatore d’eccellenza. “Genova è una città avara di spazi, e nei decenni trascorsi, si sono moltiplicate le aree a cemento – dice – scelta controproducente dal punto di vista ambientale, come hanno dimostrato le più recenti alluvioni patite dalla città””.
Proprio la copertura del tratto terminale del torrente Bisagno, causa di disastri alluvionali ripetuti, accoglie questo grande asse viario sul quale sono state create le aiuole, divenute autentiche icone dell’arredo urbano genovese.
“In passato, queste aiuole erano semplici riporti di terra contornati da bordi in pietra – spiega Albericci – oggi, con l’evoluzione del verde pensile, i sistemi costruttivi di aiuole fuori terra su manufatti architettonici permettono di migliorare sia le prestazioni agronomiche sia i problemi idraulico-strutturali che queste soluzioni comportano”.
Optare per un sistema tecnologico, piuttosto che recuperare lo stato originale della realizzazione, è stata una scelta obbligata. “I più recenti regolamenti comunali richiedono il controllo del deflusso elle acque di prima pioggia”, specifica il tecnico “Inoltre, la soluzione consente di disporre di un substrato che, nella sua limitata profondità, può garantire un buon livello di fertilità a qualsivoglia tipo di verde si decida d’impiantare”.
Una scelta sostenibile, anche in uno scenario di drammatica attualità come quello della stagione siccitosa che stiamo attraversando: l’introduzione di sistemi irrigui di nuova tecnologia garantisce infatti una drastica riduzione dei consumi idrici. E, per una superficie che supera i 5800 mq di estensione, la risposta, in termine di economia degli sprechi, è basilare.
Non è però solo l’indirizzo tecnologico, ad aver portato questo progetto tra i 40 più segnanti della scena italiana, ma l’armonia dei disegni delle aiuole, in una perfetta fusione con l’assetto viario esistente. Protagonista assoluto, infatti, resta naturalmente l’allestimento verde.
“Abbiamo cercato di dare corso alle stagionalità alla modularità di colori e forme – specifica Albericci – ogni sezione può essere arricchita e movimentata a piacere, per accentare l’arredo vegetazionale di toni sempre diversi, in armonia con le suggestioni del momento”.
Un segno importante, dunque, di grande prestigio, per la città e per la progettazione di connessioni e spazi urbani a verde, che ha trovato la giusta consacrazione in questa preziosa raccolta.