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La proposta di legge della Lista Sansa: 500mila euro per recuperare i beni confiscati alle mafie

Risorse da usare per formare il personale degli uffici e per aiutare le aziende confiscate e sequestrate a continuare la loro attività

sansa

Genova. In Liguria i beni confiscati alle mafie sono 464 (+193% rispetto al 2014 quando erano 142). Di questi, ben 325 sono ancora da assegnare e in carico all’Agenzia nazionale dei beni confiscati alle mafie. E il tempo medio per recuperare questi beni è di circa 10 anni. È questo il contesto in cui è nata la proposta di legge della Lista Sansa presentata oggi da Roberto Centi (presidente della Commissione regionale Antimafia) e da Ferruccio Sansa. Proposta di legge che è al momento al vaglio della commissione regionale.

“Serviva una legge che dotasse la Liguria di uno strumento normativo concreto e completo, che colmasse le lacune ora esistenti per il sostegno economico, di risorse, di personale e di formazione agli enti interessati, vincendo i giustificati dubbi di molti amministratori locali che affronterebbero il complesso iter dell’assegnazione se fossero aiutati dalla presenza rassicurante della Regione – spiega Roberto Centi -. Abbiamo lavorato ad una proposta di legge per snellire le procedure, dare gambe economiche al recupero dei beni, ma anche per dare un forte segnale simbolico alla ‘ndrangheta, che è più che radicata nella nostra terra”.

La proposta di legge prevede di destinare inizialmente i 500mila euro annuali che la Regione già stanzia (non all’interno di questa legge) per formare e supportare il personale degli uffici preposti al complicato iter di riassegnazione dei beni confiscati e per aiutare le aziende confiscate e sequestrate a continuare la loro attività – una volta depurate – in modo da salvaguardare il lavoro dei dipendenti estranei alle infiltrazioni.

Abbiamo lavorato quasi un anno a questa legge – sottolinea Roberto Centi -. In questo iter è stata fondamentale la collaborazione con la Conferenza Nazionale delle Commissioni Regionali Antimafia, presieduta da Carmine Cicala, grazie alla quale abbiamo lavorato per inserire anche una proposta sulla lotta al caporalato, che in Liguria è presente nel settore della cantieristica. Inoltre, a livello politico, ci tengo a sottolineare il clima collaborativo che si è instaurato nella ‘sottocommissione’ Antimafia che vede impegnati insieme a me i consiglieri di maggioranza Bozzano (vicepresidente) e Riolfo, e i colleghi di opposizione Garibaldi e Ugolini”.

Il tema della mafia in Liguria è sottovalutato – aggiunge il capogruppo della Lista Sansa, Ferruccio Sansa -. Basta leggere i rapporti della Dia, però, per rendersi conto di quanto la situazione sia seria e grave nella nostra regione. Una regione che non ha più infiltrazioni ma un fenomeno mafioso radicato e pervasivo con realtà consolidate in tutte le province”.

“I beni confiscati alle mafie – continua Sansa – è importantissimo che vengano utilizzati perché sono una risorsa enorme per imprese e associazioni. E inoltre sono il segnale che la mafia viene punita e quelli che erano i proventi delle attività criminali ritornano nella società civile e nella società pulita che li riutilizza”.

“Questa nostra proposta di legge sui beni confiscati, che è al vaglio della commissione – conclude Sansa – da oggi è oggetto di dibattito pubblico. È una nostra proposta ma non è di parte, la mettiamo a disposizione anche della maggioranza e speriamo che venga condivisa nel modo più ampio possibile”.

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