Genova. “Fincantieri sta ricevendo l’opportunità di stare al passo con i tempi, con un cantiere che aumenta in capacità, in potenzialità, in posti di lavoro, e che contribuisce alla messa in sicurezza dei rivi, nel connubio tra ambiente, produttività e sviluppo del lavoro”.
Il presidente di Fincantieri, Claudio Graziano, presenta così il complesso del progetto del ribaltamento a mare del cantiere che permetterà di costruire navi di grandi dimensioni – 180mila tonnellate e 350 metri – che permetteranno all’azienda di competere sui mercati internazionali, e di incrementare di circa una volta e mezzo l’occupazione. “Attualmente il cantiere impiega 900 persone – spiega Graziano – che diventano anche quattromila nei momenti di punta”.
Un’opera che si basa su tre fasi, la prima, la messa in sicurezza, che dovrebbe concludersi a fine 2023, la seconda per la realizzazione vera e propria del cantiere, a fine 2024 e, a seguire e la terza che è il ribaltamento a mare.
“Il progetto di sviluppo del cantiere per tutta la città, ma direi per tutta Italia, è molto importante – ha affermato il ministro alle Infrastrutture Enrico Giovannini – questo è un progetto in parte finanziato, che consentirà non solo a Fincantieri di produrre navi all’altezza della domanda del mercato, in tempi adeguati e costi adeguati, con la creazione di posti di lavoro, ma consentirà anche una riqualificazione attorno a quest’area”.
Un progetto “trasformativo” che dovrà, comunque, essere al centro dell’azione del prossimo governo. “La terza fase del progetto implica anche lo spostamento della ferrovia per avere un’unica area produttiva perfettamente integrata – ha ricordato il ministro – e questo andrà discusso in legge di bilancio dal governo entrante. Noi lasceremo documenti su quello che riteniamo importante nel piano complessivo e poi starà al Parlamento e al governo decidere, spero positivamente, nel finanziare questa terza fase”.