Genova. Sciolte le Camere, la prossima data segnata in rosso sul calendario è quella del 25 settembre 2022, quando il popolo italiano sarà chiamato alle urne per decidere la composizione del nuovo Parlamento, alla prima elezione dopo la riforma costituzionale del 2020 che lo ha alleggerito di circa 400 poltrone. Una riforma ‘dimagrante’ che avrà effetti diretti sul numero di rappresentanti eletti nei territori, e che a fin di conti vede i ‘liguri’ passare da 24 a 15, con una perdita totale di 9 scranni tra Camera e Senato.
Entriamo nel dettaglio. Per Montecitorio, vale a dire per la Camera dei Deputati, che da 630 passa a 400 eletti, in Liguria i collegi uninominali passano da 6 a 4, mentre i collegi plurinominali, quelli relativi alle liste, passano da due a uno. I collegi sono ridisegnati in base alla popolazione compresa, e per questo sparisce il collegio imperiese che viene accorpato nel collegio 1 Savona, fino ad Albisola e Varazze escluse e assorbite nel collegio 2 Genova Ponente, che arriva fino alla Val Polcevera e il Municipio Medio Ponente, Valle Scrivia, Montoggio e Casella. Poi ecco il collegio 3 Genova Centro Est, che comprendo tutto il resto della provincia fino alla Val Trebbia e Sori. Da Recco fino ai confini con la Toscana, quindi comprendendo Tigullio e Spezzino, sarà tutto collegio 4 La Spezia.
Oltre a questi quatto deputati eletti nei collegio uninominali, i liguri eleggeranno anche 6 deputati nell’unico seggio plurinominale superstite della Liguria. In totale saranno dieci i deputati in arrivo dalla nostra regione.
Per quanto riguarda Palazzo Madama, dove si passerà da 315 a 200 senatori (più un massimo di 5 senatori a vita), i tre uninominali diventano due, dividendo la regione sulla linea della Val Polcevera. Il collegio 1 Genova Ponente sarà da Ventimiglia al Municipio Medio Ponente, mentre il collegio 2 La Spezia comprenderà Sampierdarena, il resto di Genova, Tigullio e spezzino. Uno era e uno resta il collegio plurinominale della Liguria, che però invece che 5 eletti, ne produrrà due, per un totale di cinque senatori eletti dai liguri. In definitiva rispetto alle ultime elezioni politiche del 2018, la Liguria ha perso 6 seggi alla Camera e 3 al Senato.
Il risultato? Sicuramente una minor rappresentatività dei singoli territori della nostra regione, cosa che in passato invece ha spesso ‘esaltato’ candidati particolarmente forti in determinate zone della regione (e magari quasi sconosciuti nell’altra riviera). La prossima campagna elettorale, quindi, sarà una vera epopea on the road per portare in lungo e in largo nomi e programmi, consapevoli che mai come in questo caso saranno determinanti le coalizioni più che i candidati. E visto le dinamiche di queste ore, sarà sicuramente una corsa contro il tempo.