Bilancio

Edilizia a Genova, Ance: “Nel 2021 rimbalzo dopo la pandemia ma l’Ucraina…”

Musso: "Il conflitto ha modificato pesantemente le dinamiche degli investimenti con gravi incertezze per il futuro"

Generica

Genova. Il 2021 ha registrato una tendenza positiva per il comparto dell’edilizia sia a livello nazionale, sia regionale. La crescita italiana risulta trainata dalla domanda interna, soprattutto nella parte degli investimenti e tra i settori produttivi spicca l’importante contributo fornito dal settore delle costruzioni che, dopo tanti anni, è ritornato a svolgere un ruolo trainante per l’economia.

“Nel 2021 – sottolinea Giulio Musso, presidente Ance Genova – gli investimenti in costruzioni hanno mostrato segnali di vitalità davvero incoraggianti dopo la battuta d’arresto registrato nell’anno della pandemia. Tuttavia, l’anno in corso è caratterizzato da importanti criticità che rischiano di ipotecare seriamente gli scenari di sviluppo tanto auspicati. Da un lato gli eccezionali aumenti dei prezzi dei materiali da costruzione, l’accelerazione dell’inflazione, dall’altro il conflitto in Ucraina con le relative conseguenze in merito alle difficoltà di approvvigionamento dei costosissimi materiali stanno delineando un quadro di grande incertezza”.

Secondo le ultime stime di Prometeia, il 2021 si chiude con un aumento del Pil in Liguria del +6,3% (il dato medio per l’Italia è del +6,6%). Per il settore delle costruzioni in Liguria, che rappresenta, in termini di investimenti l’8,3% del PIL regionale e in termini di occupazione il 31,2% degli addetti nell’industria e il 6,2% dei lavoratori operanti nell’insieme dei settori di attività economica il 2021 è stato un anno dai contorni molto positivi a conferma del percorso di crescita iniziato nel 2019 e interrotto dall’anno pandemico, dopo una lunga e pesantissima crisi in atto dal 2008. L’ANCE, sulla base degli scenari regionali elaborati da Prometeia, stima per la Liguria un aumento degli investimenti in costruzioni nel 2021 del +15,8% in termini reali nel confronto con l’anno precedente.

Giulio Musso Ance

Sul fronte occupazionale, i dati divulgati dalle quattro casse edili provinciali rispecchiano la tendenza positiva registrata a livello nazionale. In Liguria, nel 2021, il numero di imprese attive è infatti cresciuto di 268 unità rispetto al 2020: si è passati, infatti, dalle 3.488 del 2020 alle 3.756 dello scorso anno. Nel capoluogo ligure, il numero di imprese attive è aumentato di 131 unità con un innalzamento in termini percentuali dell’8,24% rispetto ai livelli del 2020.

Un altro parametro significativo della positività congiunturale è quello relativo al numero di ore lavorate. Nel 2021, in Liguria, il numero di ore lavorate è salito, in termini percentuali, del 25,90% rispetto al 2020, passando dalle 16.285.174 di ore lavorate nel 2020 alle 20.502.969 dello scorso anno.

Ma la ripresa dalla pandemia è confermata soprattutto dal numero di ore autorizzate per le richieste di Cassa Integrazione Guadagni da parte delle imprese. In Liguria, nel 2021, le imprese hanno fatto ricorso alla CIG per 1.430.319 ore rispetto al 2020 quando le ore richieste erano state 4.943.586. In termini percentuali la diminuzione è risultata pari a 71 punti. A Genova, la flessione risulta corrispondente al 71,58%: siamo passati da 2.765.003 nel 2020 a 785.742 nel 2021.

Sul fronte degli investimenti, il settore edile ha registrato una crescita importante alla quale non si assisteva da numerosi anni e che non costituisce solo un mero rimbalzo statistico a seguito dello shock pandemico: il confronto col 2019 (anno precedente la pandemia da Covid-19) rimane comunque positivo (+9,8%), a conferma che le costruzioni in Liguria si sono avviate verso una graduale ripresa favorita dai significativi strumenti economici promossi negli ultimi anni.

Primo tra tutti il Superbonus 110%: i dati del monitoraggio ENEA – MISE- MITE evidenziano, per la Liguria, al 30 aprile 2022, 1.790 interventi legati al Superbonus per un ammontare corrispondente di quasi 300 milioni di euro.

Nel 2021 il mercato dei lavori pubblici nell’area metropolitana di Genova ha continuato la fase di ripresa iniziata a fine 2020: in particolare il numero dei bandi di gara per lavori pubblici è cresciuto, 245 gare nel 2021 contro le 170 gare nel 2020. Parallelamente, anche il dato riferito al valore degli appalti è fortemente aumentato: nel 2021 sono stati messi in gara lavori pubblici per un ammontare pari a circa 790 milioni di euro, contro i 560 milioni appaltati nel 2020. L’attivazione di procedure negoziate da parte delle principali stazioni appaltanti locali, ovvero di procedure semplificate ammesse anche per l’assegnazione di appalti di importi di valore fino alla soglia comunitaria (circa 5,18 milioni di euro), ha determinato l’affidamento dei lavori a imprese operanti stabilmente sul nostro territorio, contribuendo a dare un sensibile impulso di crescita al settore degli appalti pubblici.

Per il mercato immobiliare residenziale nel 2021, a livello nazionale, si è registrato un aumento del 12% in termini reali. Con riferimento all’edilizia non residenziale, i dati dei permessi mostrano, diversamente dal comparto residenziale, un significativo aumento del +60,3% rispetto al 2018 in termini di nuovi volumi concessi, confermando l’andamento altalenante in atto negli ultimi anni.

Anche il mercato immobiliare residenziale nel 2021 ha registrato, per l’area di Genova, una decisiva ripresa (+36,6%) in linea con quanto avvenuto in tutte le altre province liguri.

L’andamento favorevole rilevato lo scorso anno lasciava presagire anche per l’anno in corso una tendenza positiva; tuttavia, le drammatiche vicende belliche in corso tra Russia ed Ucraina hanno profondamente mutato lo scenario. Seppure risulti ancora prematuro azzardare un’ipotesi di ridimensionamento delle operazioni immobiliari, si può verosimilmente ritenere che si verificherà un temporaneo posticipo delle decisioni di investimento da parte delle famiglie.

Secondo l’ANCE le previsioni complessive per il 2022 sono di una tenuta del settore (+0,5%) con una crescita invece più marcata limitatamente al comparto delle opere pubbliche che dovrebbe aumentare dell’8,5% rispetto al 2021. Tale risultato dipende prioritariamente dalla realizzazione del PNRR, soprattutto con riferimento agli investimenti previsti in programmi di spesa già esistenti o relativi a opere in corso di realizzazione.

“In considerazione di quanto sopra – conclude Musso – sarà fondamentale per l’attuazione del PNRR valutare con attenzione l’incidenza del rincaro dei materiali e delle criticità del mercato affinché le opere, fondamentali per il rilancio del nostro paese e della nostra regione, vengano realizzate nel rispetto delle tempistiche imposte dall’Europa per l’ottenimento dei fondi”.

Più informazioni

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.