Finale

Draghi verso l’addio definitivo, non ha più la maggioranza. Toti all’attacco del centrodestra

Il Senato approva la fiducia, ma M5s, Lega e Forza Italia non votano. In mattinata il premier alla Camera, poi le dimissioni e probabili elezioni anticipate

Generico luglio 2022

Roma. Il governo Draghi è arrivato al capolinea. Il Senato ha confermato la fiducia approvando la risoluzione presentata da Pier Ferdinando Casini con 95 voti a favore e 38 contrari, ma i rappresentanti di M5s, Lega e Forza Italia, pur presenti in aula per garantire il numero legale, non hanno votato. Tecnicamente, quindi, la maggioranza non c’è più e l’esecutivo non può andare avanti.

Il presidente del Consiglio ha lasciato Palazzo Chigi ma non è andato subito al Quirinale per rassegnare le dimissioni definitive: lo farà domani dopo aver compiuto un passaggio formale alla Camera. Lo scenario più concreto a questo punto è quello che vede il presidente Mattarella, dopo i tentativi di mediazione in extremis compiuti ancora oggi, sciogliere in anticipo le Camere e indire nuove elezioni, probabilmente nella prima o nella seconda domenica di ottobre.

È l’epilogo di una giornata convulsa, iniziata col duro discorso di Draghi che al Senato, esponendo il proprio programma di governo, ha chiesto “un nuovo patto” con un “sostegno ampio” ma non ha risparmiato le critiche più o meno dirette a M5s e Lega e ha aggiunto: “Sono qui perché me lo hanno chiesto gli italiani”.

Di qui la decisione del centrodestra di andare alla rottura, invitando il premier a formare un nuovo governo “profondamente rinnovato”, cioè con nuovi ministri, senza il Movimento 5 Stelle. Istanza impossibile da accogliere per il primo ministro. “Il sostegno che ho visto nel Paese mi ha indotto a riproporre un patto di coalizione e a sottoporlo al vostro voto, voi decidete. Niente richieste di pieni poteri”, aveva detto Draghi nella sua replica prima di chiedere la fiducia.

LE REAZIONI

E mentre il centrodestra ritrova compattezza, pesanti critiche arrivano dal presidente Giovanni Toti che in pomeriggio ha twittato: “Conte combina il più epico guaio della storia recente. Ma il centrodestra di governo, geloso, gli ruba in corner, davanti agli italiani, la responsabilità di far cadere il governo Draghi! Ma davvero stiamo assistendo a tutto questo?”. Poi loda la decisione di Mariastella Gelmini che oggi lascia Forza Italia dopo una lite in aula con Licia Ronzulli: se anche lei, “Ci vuole coraggio Stella, tu lo hai avuto. Forse qualcuno dovrebbe farsi qualche domanda in più su quanto accaduto. Perché, e spesso gliel’ho ripetuto da amico, sono sempre stato convinto che sarebbe stata l’ultima a uscire”.

“Grazie per la dedizione e per il prestigio che hai regalato al nostro Paese. Oggi è un giorno triste per l’Italia. Il giorno dell’irresponsabilità di M5S e destra verso gli italiani. Italia Viva fino all’ultimo ha sostenuto questo governo nell’interesse del Paese. La crisi di governo avrà conseguenza gravi anche per la Liguria, per tutte le partite aperte ora a rischio”, commenta la deputata ligure di Italia Viva Raffaella Paita.

“No comment. Oggi con il suo intervento Draghi ha scelto. In democrazia il potere appartiene al popolo”, è il tweet stringato di Edoardo Rixi, deputato ligure della Lega e segretario regionale del partito. In giornata aveva criticato i toni dell’intervento di Draghi. 

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