Reazione

Crucioli: “Genova non vuole che Draghi resti, chi ha autorizzato Bucci a firmare l’appello?”

Il senatore e consigliere comunale: "Sicuramente non il consiglio comunale, di cui faccio parte, che non ha mai discusso e deliberato su tale argomento"

mattia crucioli

Genova. Ancora critiche al sindaco Marco Bucci che ha ieri ha firmato la lettera aperta di alcuni amministratori locali con l’appello per chiedere a Mario Draghi di andare avanti col governo e ritirare le dimissioni.

“Apprendo che il sindaco Bucci ha firmato una lettera per chiedere a Draghi di andare avanti – scrive Mattia Crucioli, senatore di Alternativa e consigliere comunale di Uniti per la Costituzione -. Se l’ha fatto a titolo personale, nessun problema: è una sua opinione e come tale va rispettata, seppure distantissima dalla mia e da quella di centinaia di migliaia di genovesi che credono che prima Draghi e la sua oscena maggioranza se ne andranno e meglio sarà per tutti gli italiani”.

“Se invece, come sembra dal testo della lettera, ha firmato tale richiesta come sindaco, a nome di tutti i cittadini genovesi, allora abbiamo un problema: chi l’ha autorizzato a questo passo formale? – si chiede Crucioli -. Sicuramente non il consiglio comunale, di cui faccio parte, che non ha mai discusso e deliberato su tale argomento.

“A Bucci – conclude il consigliere e senatore – piace dire di essere il sindaco di tutti, ma gli piace di gran lunga di più comandare senza alcun confronto: alla sua maggioranza (anche a quella che a Roma si esibisce in una finta opposizione) evidentemente va bene così, ma Bucci deve tenere bene a mente che ora c’è chi si oppone a lui e a Draghi e che il Comune non è di sua proprietà”.

A dissociarsi dal gesto di Bucci anche Fratelli d’Italia, partito interno alla maggioranza a Tursi ma non a Roma, che stamattina ha inviato una nota ufficiale sul tema.

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