Ore cruciali

Crisi di governo a un passo, il M5s non voterà la fiducia a Draghi. Toti: “Irresponsabili”

Meloni e Salvini chiedono nuove elezioni, ma il governatore ligure: "Avanti con Draghi anche senza i 5 Stelle"

conte draghi toti

Roma. “Con le medesime lineari, coerenti motivazioni” di quanto fatto alla Camera, al Senato “non parteciperemo al voto” di fiducia sul decreto Aiuti. L’annuncio di Giuseppe Conte, ieri sera dopo l’assemblea dei parlamentari del Movimento 5 Stelle, apre in sostanza la crisi di governo. Perché Draghi avrebbe sì i numeri per mantenere la maggioranza, ma il premier lo aveva detto chiaro: senza il M5s non si va avanti. Nel frattempo Matteo Salvini (che ha sentito Silvio Berlusconi) e Giorgia Meloni chiedono a gran voce la fine della legislatura e nuove elezioni.

Di tutt’altro avviso rispetto ai leader di centrodestra il governatore ligure Giovanni Toti, presidente di Italia al Centro, che cerca invece di allontanare lo spettro della crisi: “I Cinque Stelle si dimostrano un partito irresponsabile. I nostri parlamentari hanno sempre sostenuto il governo pur senza farne parte, per senso di responsabilità. Ora avanti con Draghi anche senza Cinque Stelle. Anzi… forse è pure meglio!”.

Ma la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, poco dopo le dichiarazioni di Conte, è stata perentoria: “Guerra, pandemia, inflazione, povertà crescente, caro bollette, aumento del costo delle materie prime, rischi sull’approvvigionamento energetico, crisi alimentare. E il governo ‘dei migliori’ è immobile, alle prese con i giochi di palazzo di questo o quel partito. Basta, pietà. Tutti a casa: elezioni subito!“. E la Lega si allinea: “Se i 5 Stelle escono dall’Aula, la maggioranza non c’è più: basta con litigi, minacce e ritardi, parola agli italiani”.

“Non votare la fiducia al governo è un fatto grave, è doverosa una verifica di maggioranza. Una crisi di governo nel bel mezzo di una guerra è un chiaro atto di irresponsabilità, così si condanna il Paese al baratro”, afferma il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. E il segretario del Pd Enrico Letta sui social ribadisce che “ora l’Italia ha bisogno di un governo, non di una crisi”.

Cosa accadrà oggi dopo il voto in Senato? In base alle intenzioni enunciate in conferenza stampa, venendo meno la fiducia da parte del Movimento 5 Stelle il premier Draghi potrebbe salire al Quirinale e rassegnare le proprie dimissioni al presidente Mattarella. Il quale, a sua volta, potrebbe rinviarlo alle Camere per verificare i numeri (che in realtà non mancano, perché la maggioranza sarebbe comunque garantita anche senza i voti pentastellati).

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