Genova. Sbattuta contro il muro e baciata contro la sua volontà da un ragazzino egiziano di 17 anni, ospite di una comunità per minori stranieri non accompagnati che si trovava al mare con altri amici connazionali. L’episodio, riportato oggi da più testate, si è consumato ieri in corso Italia, nello stabilimento dei Bagni San Nazaro. Vittima una 13enne genovese, mentre il giovanissimo è stato denunciato dai carabinieri per violenza sessuale.
È stata la stessa ragazza a mettersi a urlare chiedendo aiuto. In suo soccorso sono intervenuti subito i bagnini e l’educatore del gruppo di ragazzi stranieri che ha deciso di chiamare le forze dell’ordine e per questo è stato circondato e minacciato di morte dagli altri giovanissimi del gruppo. I militari hanno bloccato il 17enne in mezzo ai bagnanti e gli hanno contestato la violenza sessuale e le minacce, accusa che potrebbe essere estesa ad altri quattro ragazzi. La 13enne, che non ha subito ferite, è stata affidata al supporto psicologico.
Si tratta dell’ennesimo episodio che vede protagonisti i minori stranieri non accompagnati della comunità di Castelletto. “Il fenomeno dei migranti minori non accompagnati è fuori controllo – commenta il gruppo della Lega in consiglio comunale -. A Genova continuano a rendersi protagonisti di risse, rapine e violenze sessuali con l’arroganza di chi sa che resterà impunito. Il rischio di scontro sociale è altissimo. Un’emergenza che mette la sicurezza dei cittadini a rischio. Dal 2020 gli arrivi di minori non accompagnati a Genova sono più che duplicati. Solo nella prima parte del 2022 ne sono arrivati quanto in tutto il 2020, con un sovrannumero di oltre 3 volte la capacità di accoglienza. Una situazione drammatica per loro è pericolosa per il nostro tessuto sociale. L’unica soluzione e difendere i nostri confini e porre fine agli sbarchi, come aveva fatto Matteo Salvini da ministro dell’Interno”.
“Ogni giorno leggiamo sui giornali nuovi casi, il Liguria aumentano i casi in modo vertiginoso – afferma Valentina Jannacone, membro del direttivo e coordinatrice per la Liguria di Unione Nazionale Vittime – Qualche frase retorica sui post e l’impotenza della legge che di fronte ai minori non prevede pene, solo redenzione senza un vero e proprio intervento. Cosa sarebbe successo ieri se, in quella spiaggia piena di persone, nessuno fosse intervenuto? O magari fosse stato in un punto non visibile? È la domanda che ci poniamo ogni giorno noi di Unavi. Perché non si prende in considerazione la pena quando vi siano di mezzo minori? Serve arrivare all’omicidio? Perché anche una violenza fisica, seppur non sfociata in stupro, segna per sempre la vita di una ragazzina o di chiunque la subisca. E domani sarà tutto come prima per il delinquente, ma non per lei”.