Storia

Chiude la Città della Musica: l’addio alle storiche sale prova dopo 26 anni di attività

Un fulmine a ciel sereno per il variegato mondo dell'underground musicale della nostra città, con un retrogusto amaro per la chiusura di un luogo storico e che fu pionieristico fin dagli anni 90

città della musica

Genova. Un altro pezzo di Genova che se ne va. Un’altra pagina della storia della nostra città che si chiude, e che ancora una volta ci mette davanti agli occhi il prezzo che le trasformazioni sociali, economiche e culturali ci stanno presentando in ogni ambito: dopo oltre vent’anni di attività, infatti, chiudono le storiche sale prova della Città della Musica di Staglieno, conosciute da tutti come “il CDM” , da cui sono passati migliaia di musicisti genovesi. O aspiranti tali.

“Dal 31 luglio, le sale prova della Città della Musica di via della Pigna a Staglieno, chiuderanno definitivamente. Con questo post vogliamo salutare affettuosamente tutti coloro che – nel bene e nel male – hanno condiviso con noi questo lungo viaggio, durato 26 anni.” Questo il messaggio del fondatore e gestore Carlo Opisso, comparso questa mattina sulla pagina facebook della Cdm: un post subito sommerso da decine di saluti e messaggi.

“Il Cdm è stata per me una parte importantissima della vita, sono stati 26 anni di trincea a cui ho dedicato tutta la mia vita – racconta Carlo raggiunto al telefono da Genova24 – Una delle cose che mi ha dato più soddisfazione è che in questi anni sono stati tantissimi i musicisti che sono passati da qua: qua li abbiamo consigliati, istruiti e aiutati a crescere. Il Cdm non erano solo semplici sale prove, ma anche un luogo d’aggregazione per tutti i musicisti genovesi“.

Anche durante gli anni difficili del Covid Carlo non ha mai mollato, arrivando fino ad oggi: “Un scelta molto sofferta ma necessaria – sottolinea – ho aperto che avevo 29 anni, oggi da qua me ne vado che ne ho 55. Una vita dedicata a questo progetto, talvolta anche trascurando altri aspetti della mia esistenza. Ma sono state tante le soddisfazioni che ho collezionato – racconta – da qua sono passati artisti di livello internazionale, come i Meganoidi, i Labirinth, Vision Divine e tantissimi altri gruppi. Qua molti giovani hanno mosso i primi passi nel mondo della musica suonata, diventando anche dei riferimenti per tutto il panorama italiano, come gli Ex Otago, che qua han fatto le prime prove insieme”.

Sicuramente un fulmine a ciel sereno per il variegato mondo dell’underground musicale della nostra città, con un retrogusto amaro per la chiusura di un luogo storico e che fu pionieristico fin dagli anni 90. “Ma non è un addio – spiega Carlo – la musica per me rimane parte fondamentale della vita, soprattutto quella dal vivo, ambito dove prossimamente mi dedicherò anima e corpo, come ho sempre fatto in questi anni. E chi mi conosce lo sa quanta determinazione posso metterci in questo“.

 

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.