Genova. Gli operatori della polizia locale potranno essere dotati di giubbotti antitaglio e antiproiettile, caschi e scudi di protezione, bastoni estensibili, spray antiaggressione “e altri dispositivi utili alla tutela della loro integrità fisica”. Lo prevede il disegno di legge, approvato oggi dalla maggioranza di centrodestra in Consiglio regionale, che modifica le norme in materia di polizia locale.
“Si va nella giusta direzione per sostenere chi ogni giorno è in prima linea per garantire la sicurezza dei cittadini e che ormai, sempre più spesso, rischia per la propria incolumità – commenta il capogruppo regionale della Lega, Stefano Mai -. Le forze dell’ordine vanno difese, la cronaca riporta di agenti sempre più spesso aggrediti e privi di protezioni adeguate. Tutelarli e valorizzarli è un nostro dovere. Un ringraziamento al presidente del consiglio regionale Medusei, all’assessore regionale alla Sicurezza Benveduti e a tutta la maggioranza per aver appoggiato il provvedimento”.
“La modifica di legge non obbliga nessuno a indossare scudi e caschi, offre una possibilità in più. Caschi e scudi sono accessori che possono garantire l’incolumità degli agenti. È ovvio che alla polizia locale del Comune di Torriglia la novità non interesserà, ma altre amministrazioni avranno la possibilità”, ha spiegato Benveduti.
“Sono contrario a sovrapporre le forze della polizia locale alle forze nazionali che si occupano d’ordine pubblico”, motiva il voto contro al provvedimento il capogruppo Giovanni Pastorino (Linea Condivisa). Il consigliere regionale del Pd Sergio Rossetti ha proposto provocatoriamente alla Giunta Toti di “dotare la polizia locale in Liguria anche della clava per distruggere i motorini dei giovani che rompono le balle quando vengono fermati dai vigili”
Anche se non è specificato in maniera esplicita nel testo, il provvedimento apre anche all’uso dei taser, dispositivi in grado di immobilizzare con una scarica elettrica, ricompresi negli “strumenti operativi di autodifesa, diversi dalle armi e non idonei ad offendere la persona”. A confermarlo a Genova24 era stato lo scorso aprile l’assessore alla Sicurezza Andrea Benveduti.
Lo stesso provvedimento, inoltre, accorpa l’osservatorio antimafia a quello di nuova istituzione “per la sicurezza e la qualità della vita dei cittadini”. Una scelta duramente contestata dalle opposizioni. “È un brutto segnale e fa venir meno il principio di indipendenza dell’osservatorio – commenta il consigliere del Pd Enrico Ioculano -. Nascondersi dietro la scusa che esisteva da anni ma non era mai stato usato, non può essere una giustificazione, semmai un aggravante: dov’era la giunta in questi anni e perché non lo ha attivato in modo da espletare fino in fondo le sue funzioni?”.