Tensioni

Bucci firma la lettera a sostegno di Draghi, Fratelli d’Italia: “Ci dissociamo formalmente”

Il comunicato di Matteo Rosso: "Adesione di carattere personale, non rappresenta la volontà dell'intera maggioranza"

Marco Bucci rieletto sindaco di Genova

Genova. “Fratelli d’Italia non condivide la scelta del sindaco di Genova Marco Bucci di sottoscrivere la lettera aperta in favore dell’attuale governo e se ne dissocia formalmente“.

Così recita la nota “a nome di tutto il partito” del commissario regionale Matteo Rosso all’indomani dell’appello che sindaci e governatori hanno rivolto a Mario Draghi per invitarlo a ritirare le dimissioni nonostante la mancata fiducia da parte del Movimento 5 Stelle.

Riteniamo che la sua adesione sia da considerarsi di carattere personale e non rappresenti la volontà dell’intera città né dell’intera maggioranza in consiglio comunale – si legge nel comunicato diffusa da Fratelli d’Italia -. Certamente non quella del nostro partito che si batte per restituire al più presto la possibilità di tornare al voto ai cittadini italiani e per avere un governo coeso, omogeneo, autorevole e alternativo alla sinistra”.

Una precisazione, quella arrivata dal partito di Giorgia Meloni, che fa seguito alle tensioni registrate a Tursi alla vigilia della formazione della giunta Bucci bis, in cui Fratelli d’Italia rivendicava inizialmente l’inserimento di tre assessori, poi scesi a due nella configurazione finale. Tensioni che evidentemente non sono ancora del tutto risolte.

Dal canto suo Bucci si è unito all’appello istituzionale rivolto a Draghi per scongiurare il rischio che, senza un governo o con un governo di transizione in vista delle elezioni, si possano perdere partite importantissime come l’impiego di alcuni fondi del Pnnr ancora in forse e altri finanziamenti per molte opere cruciali.

Intanto ieri Giuseppe Conte ha precisato che senza “risposte chiare” il Movimento 5 Stelle non potrà più “condividere una responsabilità diretta di governo”. Una dichiarazione che ha frenato le speranze di chi stava lavorando per ricomporre la crisi. Il giorno decisivo sarà mercoledì, quando Draghi si presenterà in Parlamento per le sue “comunicazioni”.

Secondo il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, attore protagonista della scissione che ha alimentato la rottura, se le cose restano come sono oggi “Mario Draghi mercoledì rassegnerà le sue dimissioni davanti al Parlamento. E tra giovedì e venerdì, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella scioglierà le Camere”. Per l’ex grillino “chi sta provocando la crisi sta regalando il Paese all’estrema destra. In più, sono sicuro che Conte stia compiendo una vendetta politica buttando giù Draghi: ancora non si dà pace per non essere riuscito a restare a palazzo Chigi”. Il vero obiettivo di Conte “è andare a elezioni per azzerare il gruppo parlamentare e non ricandidare il 99% dei deputati e dei senatori uscenti. Tanto più che alle elezioni andranno malissimo”.

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