Genova. Ancora pochi metri e il primo intervento di installazione delle nuove barriere antirumore autostradali sarà terminato, lasciando spazio ai nuovi lavori che interesseranno altre parti della A7 e i tratti più urbani della A10. Parliamo del cantiere di Rivarolo, che in queste settimana ha portato avanti il montaggio delle nuove paratie della galleria fonica che attraversa via Negrotto Cambiaso e quelle relative al viadotto Torbella, oggi praticamente circondato da palazzi e abitazioni.
L’aggiornamento della tabella di marcia arriva dagli uffici tecnici di Autostrade per l’Italia, della direzione del tronco di Genova: entro luglio sarà completato il primo intervento a livello nazionale che completerà la sostituzione delle vecchie barriere Integautos, risultate essere irregolari a seguito di una delle inchieste nate successivamente al crollo di Ponte Morandi. Si tratta di 950 metri di barriere, per quello che è stato ritenuto essere l’intervento più urgente in assoluto.
Tra settembre e ottobre poi partiranno altri interventi inseriti nella ‘fase 1’, quella con gli interventi più urgenti: il covering della tratta della A7 che attraversa Bolzaneto, per 810 metri lineari di inserimenti. Entro ottobre poi partiranno i lavori per il tratto della A7 compreso tra l’allacciamento con l’A12 e l’A10, un intervento da altri 700 metri lineari, che comprenderanno il viadotto sei luci e il viadotto sedici luci.
Sulla A10, invece, a settembre partiranno i cantieri per installare le nuove barriere nella rampa di accesso del casello di Genova Aeroporto, circa 600 metri di intervnto, mentre entro l’autunno sarà operativo anche il cantiere sul viadotto San Pietro tra Pra’ e Pegli, per oltre 800 metri.
Tutti questi interventi cuberanno circa 25 milioni di investimenti (per il Torbella sono già stati spesi 4 milioni), che copriranno 3700 metri di nuove barriere, equivalenti al 20% della Fase 1, vale a dire quella che comprende tutte le tratte più prossime alle case e dove sono emerse le maggiori criticità. Le lavorazioni saranno fatte principalmente in notturna, per evitare di impattare sulla viabilità della tratte, anche se le lavorazioni più rumorose potrebbero essere concentrate durante il giorno. Insomma, saranno mesi ancora complicati per chi abita a ridosso delle nostre autostrade, ma il 2023 potrebbe aprirsi con un nuovo assetto.