Genova. Dalle stalle alle stelle, dall’inferno al paradiso… tutto nel giro di meno di mezz’ora, nel secondo tempo del derby della Lanterna, del novembre 2000. E’ la Samp di Gigi Cagni, subentrato a Ventura, che l’anno prima non è riuscito a riportare il Doria in Serie A, seppur forte di una rosa che comprendeva Matteo Sereni, Alessandro Grandoni, i due Francesco (Flachi e Palmieri), Simone Vergassola, Vincenzo Jacopino, Marco Sanna e Davide Dionigi e per di più (oltre ad arrivare solo 5°) aveva perso l’ultima stracittadina con i ‘cugini’, per via di un goal dell’ex Marco Carparelli (su corner di Alessandro Manetti).
E’ iniziato da poco il secondo tempo e Flachi s’invola sulla destra… mette in mezzo, rasoterra, un bel pallone, che il ‘piattone’ di Carmine mette a lato…Chiunque si sarebbe eclissato dal match… ma non Esposito, che poco meno di dieci minuti dopo, imita Flachi e serve Dionigi con una palla tagliata in area: 1-0... e non è finita, perché è sua la rete del 2-0 un quarto d’ora più tardi, con i tifosi della Sud ad esultare, solo come quando si vince un derby; il poster di quel goal è tuttora presente in camera sua, insieme a tanti altri con ‘maglia più bella del mondo’ e di diritto, incorona Carmine, come 55a figurina del nostro personale ‘Album dei ricordi blucerchiati’.
Una gradinata che ha adorato Esposito, non solo per le sue 70 presenze (e 15 goal in due anni e mezzo, due promozioni sfiorate ed una rocambolesca salvezza, grazie a mister Bellotto), ma anche per il saperlo blucerchiato fin dall’infanzia… lui, ragazzino di Fuorigrotta, proprio dietro allo Stadio San Paolo, sempre in curva a tifare per Maradona, Careca & Co., diventato tifoso della Samp, dopo un incontro casuale a Caserta con Vujadin Boškov, Srečko Katanec ed i gemelli del goal, al punto di aver sofferto come la metà di Genova blucerchiata, per via di quella vittoria in Coppa dei Campioni, sfumata ai supplementari…
Della stessa serie “Album dei ricordi blucerchiati”
Bruno Mora, l’ala perfetta
Trevor Francis, “the striker”
Ruud Gullit , “Cervo che esce di foresta”
Nacka Skoglund, il re del tunnel
Toninho Cerezo, samba scudetto
Graeme Souness, “Charlie Champagne”
Aleksei Mikhailichenko, la stella dell’Est
Sebastián Verón, “La Brujita”
Luisito Suárez, “El arquitecto” dei primi anni ’70
Tito Cucchiaroni, una leggenda nella storia della Samp
Ernst Ocwirk, il faro del Prater
Giancarlo Salvi, il “golden boy” di Dego
José Ricardo “China” da Silva, il goleador brasileiro
Srecko Katanec, la gazzella slovena
Jorge Toro, dalle Ande agli Appennini Liguri
Luca Vialli, il bomber
Eddie Firmani, il “tacchino freddo”
Ermanno Cristin, il “Nordahlino” di Marassi
Sergio Brighenti, il capocannoniere
Roberto Vieri, la fantasia al potere
Mario Frustalupi, il piccolo grande” regista
Gaudenzio Bernasconi, l’orsacchiotto
Fausto Pari, una vita da mediano
Giovanni Invernizzi, la classe operaia in paradiso
Walter Zenga, l’uomo ragno
Giovanni Lodetti, da “basleta” a “baciccia”
Attilio Lombardo, il “Popeye”
Valter Alfredo Novellino, il Monzon della panchina
Alessandro, “il conquistatore” Scanziani
Enrico Nicolini, “il Netzer di Quessi””
Loris Boni, il “baffo” col numero 8
Boškov e Veselinović, gli jugoslavi
Maryan Wisniewski , il francese arrivato da Lens
Giorgio Garbarini, il generale Custer
Marco Rossinelli, fuga per la vittoria
Pietro Vierchowod, lo Zar
Francisco Ramón Lojacono, “el tanguero”
Domenico Arnuzzo, il geometra di fascia
Giovanni Guerrini, il Robot Mazinga Z
Marco Sanna, il guerriero ichnuso
Fabian Valtolina, il velocissimo “Beep Beep”
Fabrizio Casazza, portiere da gradinata
Angelo Benedicto Sormani, il Pelé bianco
Alessandro Grandoni, il Lippi del 2000
Roberto Galia, terzino o mediano?
Ivano Bordon, la “Pallottola”
Alberto Mariani, libero, non stopper
Alessandro Cucciari, ambidestro perfetto
Massimo Cacciatori, il Batman dei portieri
David Balleri, il pendolino
Fabio Quagliarella, l’Highlander
Giorgio Roselli, uomo derby
Mauro Bertarelli, primo goal in un derby
Vincenzo Iacopino, la ‘foglia morta’ all’incrocio