Amarcord blucerchiato

Album dei ricordi blucerchiati: Vincenzo Iacopino, la ‘foglia morta’ all’incrocio

Memorabile una sua punizione alla Maradona, in una vittoria (2-1) in casa della Roma di Totti

Generico giugno 2022

Genova.  Ottobre del 1998… mentre la stampa romana esalta la prima convocazione in Nazionale di Francesco Totti, a Marassi i giallorossi trascinati da un goal Marco Del Vecchio, stanno mettendo sotto la Sampdoria di Luciano Spalletti ed i tifosi doriani allo stadio già sembrano vedere le streghe di una stagione difficile, quale in effetti poi sarà, con tanto di incredibile retrocessione in Serie B, nonostante una rosa ricca di giocatori di alto livello, quali il nazionale brasiliano Doriva, Vincenzo Montella, Ariel Ortega, Moreno Mannini, Pierre Laigle, Lee Sharpe…

Eppure quel giorno, uscendo dallo stadio l’esaltazione del tifo blucerchiato era alle stelle… Prima ‘Checco’ Palmieri, con un imperioso stacco di testa, aveva pareggiato i conti e poi, verso la mezz’ora della ripresa, a seguito di un atterramento di Ortega, mentre il portiere Chimenti si aspetta il tiro dello stesso ‘diez de l’Albiceleste’, ecco arrivare a togliere le ragnatele dall’incrocio dei pali, la ‘foglia morta’ di Vincenzo Iacopino…  una esecuzione alla Mariolino Corso per i lettori che hanno visto l’Inter di Helenio Herrera, oppure alla Maradona per i più (ma non troppo) giovani…

Questa è la figurina dell’Album dei ricordi dedicata al nostro ospite di questa sera…

Della stessa serie “Album dei ricordi blucerchiati”

Bruno Mora, l’ala perfetta

 Trevor Francis, “the striker”

 Ruud Gullit , “Cervo che esce di foresta”

 Nacka Skoglund, il re del tunnel

 Toninho Cerezo, samba scudetto

 Graeme Souness, “Charlie Champagne”

 Aleksei Mikhailichenko, la stella dell’Est

 Sebastián Verón, “La Brujita”

 Luisito Suárez, “El arquitecto” dei primi anni ’70

 Tito Cucchiaroni, una leggenda nella storia della Samp

 Ernst Ocwirk, il faro del Prater

 Giancarlo Salvi, il “golden boy” di Dego

 José Ricardo “China” da Silva, il goleador brasileiro

 Srecko Katanec, la gazzella slovena

 Jorge Toro, dalle Ande agli Appennini Liguri

 Luca Vialli, il bomber

 Eddie Firmani, il “tacchino freddo”

 Ermanno Cristin, il “Nordahlino” di Marassi

 Sergio Brighenti, il capocannoniere

 Roberto Vieri, la fantasia al potere

 Mario Frustalupi, il piccolo grande” regista

 Gaudenzio Bernasconi, l’orsacchiotto

 Fausto Pari, una vita da mediano

 Giovanni Invernizzi, la classe operaia in paradiso

 Walter Zenga, l’uomo ragno

 Giovanni Lodetti, da “basleta” a “baciccia”

 Attilio Lombardo, il “Popeye”

 Valter Alfredo Novellino, il Monzon della panchina

 Alessandro, “il conquistatore” Scanziani

 Enrico Nicolini, “il Netzer di Quessi””  

 Loris Boni, il “baffo” col numero 8

 Boškov e Veselinović, gli jugoslavi

 Maryan Wisniewski , il francese arrivato da Lens

 Giorgio Garbarini, il generale Custer

 Marco Rossinelli, fuga per la vittoria

Pietro Vierchowod,  lo Zar

Francisco Ramón Lojacono, “el tanguero”

Domenico Arnuzzo, il geometra di fascia

Giovanni Guerrini, il Robot Mazinga Z

Marco Sanna, il guerriero ichnuso

Fabian Valtolina, il velocissimo “Beep Beep”

Fabrizio Casazza,  portiere da gradinata

Angelo Benedicto Sormani,  il Pelé bianco

Alessandro Grandoni, il Lippi del 2000

Roberto Galia, terzino o mediano?

Ivano Bordon, la “Pallottola”

Alberto Mariani, libero, non stopper

Alessandro Cucciari, ambidestro perfetto

Massimo Cacciatori, il Batman dei portieri

David Balleri, il pendolino

Fabio Quagliarella, l’Highlander

Giorgio Roselli, uomo derby

Mauro Bertarelli, primo goal in un derby

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