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Una banca del tempo sotto la regia del Comune, la proposta di Rosa Maria Tommasomoro (Genova Domani)

Il meccanismo è semplice: mettere a disposizione ciò che si sa fare, per poter chiedere, al bisogno, un altro servizio per il quale non si possiedono le capacità o il tempo

Generico giugno 2022

Genova. Una Banca del Tempo che metta in rete Associazioni, Cittadini e Istituzioni sotto la regia del Comune di Genova per arginare fenomeni sociali sui quali ancora non si riescono a fornire risposte adeguate. E’ la proposta lanciata da Rosa Maria Tommasomoro candidata in consiglio comunale per Genova Domani a sostegno di Marco Bucci sindaco, nonché assessore municipale al sociale uscente in Valpolcevera.

“Nell’epoca della società post-COVID sono venuti meno i rapporti di solidarietà e reciprocità a causa dell’isolamento forzoso richiesto dalla lotta al virus e la crisi economica spinge gli individui a “chiedere” e a “restituire” aiuti informali agli altri individui. Questo fenomeno può configurarsi come una vera e propria “rivoluzione associativa”, cioè una propensione delle persone ad associarsi e ad auto organizzarsi generando sistemi di scambi innovativi messi in atto da cittadini accomunati dal perseguimento del bene comune, fungendo tra l’altro anche come potente rimedio contro la solitudine”

Il meccanismo della Banca senza denaro è semplice: mettere a disposizione ciò che si sa fare, per poter chiedere, al bisogno, un altro servizio per il quale non si possiedono le capacità o il tempo.

Chi decide di offrire il suo tempo, e quindi le sue prestazioni, otterrà delle valutazioni dai cittadini che ne fruiscono e questo permetterà di avere una credibilità “certificata” e riconosciuta dalle Istituzioni (Il Comune di Genova). La Banca del Tempo è riconosciuta dallo Stato italiano per legge e può anche accedere ai finanziamenti dei bandi PNRR.

“Grazie alla Banca del Tempo, che spiana la strada al Welfare 2.0, si favorisce l’interculturalità, i rapporti tra generazioni, si correggono le distorsioni del mercato che creano inefficienze nell’offerta di alcuni servizi che risultano ridondanti, a scapito di altri che non emergono per la difficoltà a intercettarli – racconta Tommasomoro -. Si tratta, in sostanza, di raccogliere in modo preciso e analitico, le disponibilità di tempo e le tipologie di attività che ogni singolo volontario o associazione intende svolgere e di gestirle attraverso una piattaforma tecnologica dalla quale i Servizi Sociali potrebbero attingere per affrontare e risolvere problematiche particolari o per promuovere azioni sociali significative, generando a sua volta un elemento di promozione e valorizzazione del volontariato”.

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