Genova. A Genova il taser, che è entrato in dotazione per i poliziotti delle volanti lo scorso 28 marzo, dopo la sperimentazione di un paio di anni fa e un nuovo periodo di formazione, è stato utilizzato in modo ‘completo’, cioè sparando effettivamente i dardi per immobilizzare temporaneamente una persona, solo due volte in tre mesi.
Oltre all’episodio di ieri sera dove un 41enne ha ferito un poliziotto intervenuto per un caso di sfratto, il taser è stato usato soltanto in un’altra occasione sempre questa settimana.
E’ successo lunedì pomeriggio alla stazione di Nervi. Le volanti erano state inviate dopo la chiamata al 112 di un residente che aveva raccontato di essere stato aggredito senza motivo da un giovane psichicamente molto alterato. Quando i poliziotti lo hanno trovato proponendogli di accompagnarlo in ospedale, il ragazzo non ne ha voluto sapere. Anzi, secondo quanto riferito dagli agenti, all’arrivo del treno si è alzato di scatto cercando di raggiungere i binari per buttarsi di sotto. A quel punto i poliziotti hanno utilizzato il taser e sono riusciti a bloccarlo, ammanettarlo e portarlo al San Martino per una valutazione psichiatrica ed eventualmente tossicologica.
In diversi altri casi, invece, è stato sufficiente estrarre l’arma oppure in altri attivarla solo per riprodurre il rumore degli impulsi elettrici a fini deterrenti senza arrivare a premere il grilletto.
Sono 21 al momento gli operatori delle volanti, agli ordini del dirigente Maria Teresa Canessa, che sono stati formati all’utilizzo del taser e sono 3 per turno le pistole elettriche in dotazione.
Oltre che dalle volanti a Genova il taser è attualmente utilizzato dal radiomobile dei carabinieri e dal primo gruppo della guardia di finanza.