Misure

Siccità, verso lo stato di emergenza anche in Liguria ma senza razionamento dell’acqua

Piana: "Dal punto di vista agricolo siamo in emergenza, ma non per le utenze urbane". Autorizzato il rilascio dell'acqua del Brugneto verso l'Emilia-Romagna

lago Osiglia asciutto siccità

Genova. Potrebbe scattare anche in Liguria lo stato di emergenza per la siccità che sta mettendo in ginocchio in particolare l’agricoltura. A confermarlo è l’assessore e vicepresidente Alessandro Piana mentre sul tavolo della Conferenza delle Regioni c’è l’ipotesi di ordinanze regionali per razionare l’acqua e destinarla esclusivamente ai fabbisogni primari. Provvedimenti che per ora non riguarderebbero la nostra regione, anche se alcuni Comuni dell’Imperiese hanno già agito in questo senso e ulteriori novità potrebbero emergere nelle prossime ore.

Dal punto di vista agricolo siamo in emergenza da tempo, mentre per le utenze domestiche non c’è ancora la necessità di un razionamento. È chiaro che uno non può pensare di lavare la macchina tutti i giorni – spiega Piana -. Mercoledì partirà dalla commissione Politiche agricole delle Regioni la richiesta nazionale per lo stato di emergenza, poi vedremo come bisognerà fare per avere gli indennizzi, se dovremo coordinarci noi con le singole aziende o ci sarà una gestione interregionale”.

L’intenzione dei governatori, sempre secondo quanto si apprende, sarebbe di chiedere in maniera compatta al Governo lo stato di emergenza al Nord, Liguria compresa. In alcuni territori, inoltre, ci sarebbero già accordi con le aziende energetiche per l’aumento della percentuale di uso di acque lacustri a scopi umani o agricoli. Le Regioni inoltre chiederanno al Governo di mettere a disposizione risorse, anche del Pnrr, per creare nuovi invasi.

“Ho chiesto un rapporto ai fornitori entro metà settimana per dare indicazioni a Comuni e Ato idrici – aveva detto stamattina il presidente Giovanni Toti -. Al momento, a parte alcuni Comuni nel Ponente ligure, la situazione è tranquilla”. Tanto che la Liguria, come di consueto, aiuterà la vicina Emilia Romagna: “È stato autorizzato il rilascio dell’acqua del Brugneto – ha confermato Toti – però stiamo attenti perché l’agricoltura sta soffrendo molto”.

Non è così ad esempio tra Valle d’Aosta e Piemonte: “Ho ricevuto oggi una telefonata del governatore Cirio, in cui mi anticipava una richiesta di intervento sull’emergenza siccità – ha detto oggi il presidente valdostano Erik Lavevaz -. Ho condiviso con lui i dati che testimoniano come anche la Valle d’Aosta stia riscontrando gravi criticità dovute alla carenza idrica. Stiamo effettuando tutti gli approfondimenti del caso, ma credo che le nostre effettive possibilità di intervento in questo campo non possano rispondere a un’emergenza ampia come quella che si sta configurando”.

Nel frattempo però a livello nazionale le regioni non si muovono compatte, con la Regione Lazio che questa mattina ha dichiarato lo stato di calamità naturale per la siccità: ” Noi l’allarme siccità l’abbiamo lanciato tre, quattro mesi fa – aveva segnalato il segretario generale dell’Autorità di bacino del Tevere, Erasmo De Angelis – Non possiamo più inseguire le emergenze, l’acqua deve essere al centro dell’attenzione pubblica e degli investimenti, deve rientrare nei bilanci dello Stato: il tema quindi è fare prevenzione nei tempi di pace”.

L’emergenza idrica, oltre che alla ricadute sulle utenze e sull’agricoltura, sta condizionando la produzione di energia idroelettrica, che fornisce al paese circa il 15% del fabbisogno nazionale. E’ di ieri la notizia delle prima turbine fermatesi per mancanza d’acqua in Lombardia, e sicuramente la cosa andrà a peggiorare la crisi energetica in corso, già appesantita dallo scenario bellico internazionale. Al momento Genova sembra non essere direttamente coinvolta in questa emergenza, visto che le sue riserve idriche sono sostanziose. Ma non infinite: a inizio giugno mancavano all’appello circa 7 milioni di metri cubi d’acqua rispetto alla media. E la tanto attesa pioggia non è ancora arrivata.

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