Genova. E’ arrivato lunedì il terzo e definitivo via libera, almeno fino al giudizio di merito, alla ripresa dei cantieri gestiti dal consorzio Research, che a Genova sta realizzando lo scolmatore del Bisagno ed è impegnata nei cantieri della metropolitana e del Terzo valico.
Ora, infatti con l’annullamento del provvedimento firmato dal commissario Toti il 22 anprile, la risoluzione del contratto sui lavori dello scolmatore del Bisagno è definitamente sospesa. A dirlo è il Tar di Salerno, che rinvia a dicembre la discussione nel merito.
Il documento che il commissario Giovanni Toti aveva dovuto firmare in fretta e furia dopo l’interdittiva antimafia al consorzio “Reasearch” al momento non ha più valore, così come molti provvedimenti analoghi in tutta Italia, arrivati dopo l’interdittiva antimafia. Lo ha stabilito il Tar di Salerno, pronunciandosi sul ricorso dello stesso consorzio.
Stessa pronuncia per l’altro ricorso che riguarda il capoluogo ligure, ovvero il provvedimento adottato dal Comune di Genova con riguardo all’appalto per la “progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori per il prolungamento della linea”.
Il raggruppamento d’imprese (oltre 120 per 5 mila dipendenti complessivi) era finito al centro di un’inchiesta della Procura di Napoli, che aveva portato all’arresto degli ex vertici accusati d’aver creato un ‘sistema’ per dribblare appunto interdizioni, trasferendo le attività. Ma per il Tar di Salerno “esistono profili di criticità in ordine alla ragionevolezza e alla proporzionalità del provvedimento” e uno “scarto logico tra gli elementi indiziari circa il possibile condizionamento da parte di ambienti mafiosi sulle scelte dell’azienda” e il modo in cui si sarebbe concretamente potuto realizzare.
Anche per il Tar di Salerno quindi, così come già aveva stabilito il tribunale ordinario, non risulterebbe una infiltrazione della criminalità organizzata tale da portare allo stop delle attività di Resarch.