Il caso

Richiesta di rinvio a giudizio per Piciocchi sul fallimento di Ameglia Servizi: “Ho difeso i posti di lavoro, si chiarirà tutto”

La richiesta della Procura di La Spezia coinvolge anche altri amministratori, tra cui Giacomo Giampedrone allora sindaco del comune spezzino. Le richieste saranno valutate l'8 novembre

consiglieri e assessori comune di genova

Genova. La procura della Repubblica di La Spezia ha notificato all’assessore del Comune di Genova Pietro Piciocchi una richiesta di rinvio a giudizio, insieme ad altri sette amministratori, tra cui Giacomo Giampedrone, coinvolti a vario titolo nella vicenda legata al fallimento della Ameglia Servizi Turistici srl, la società controllata al 100% dal Comune di Ameglia che ne gestiva il porticciolo.

I fatti risalirebbero al 2014, quando Piciocchi era amministratore senza deleghe della società, incarico ricoperto dal novembre 2014 fino a maggio 2016. Secondo quanto emerso dalle carte della procura, l’assessore è accusato di bancarotta semplice poiché, insieme agli altri amministratori si sarebbe astenuto “nel richiedere la dichiarazione di fallimento, essendo evidente la situazione di grave dissesto in cui si trovava la società quantomeno dal 14 ottobre 2014, data di redazione della disposta ‘due diligence’ svolta al fine di raccogliere e verificare le informazioni di natura fiscale, patrimoniale, gestionale ed economica della società”.

“Appena insediati abbiamo richiesto una verifica dei bilanci – spiega Piciocchi a Genova24 – ed è proprio grazie a quella analisi che abbiamo commissionato a terzi che sono emersi i falsi compiuti in precedenza. Dopo aver rifatto i bilanci è emerso una perdita di oltre un terzo del capitale sociale. L’accusa è quella di non aver votato immediatamente in Consiglio di Amministrazione per chiedere il fallimento della società, cosa che secondo la procura avrebbe aggravato la perdita sociale. Peccato che il Comune di Ameglia avesse deliberato di ricapitalizzare la società per evitarne la chiusura e peccato che l’immediata dichiarazione di fallimento avrebbe di fatto significato interrompere un pubblico servizio e sopratutto lasciare in mezzo alla strada i lavoratori“.

Un totale di 10 posti di lavoro e quindi altrettante famiglie: “Ho agito nell’esclusivo interesse della società, della continuità del pubblico servizio e soprattutto nella continuità lavorativa di persone che si sarebbero trovate in mezzo alla strada. Per questo sono molto tranquillo. Ci difenderemo a testa alta e si chiarirà tutto quanto”.

Il gup ha fissato l’udienza per l’8 novembre, giorno in cui le richieste di rinvio a giudizio della procura saranno valutate. L’assessore Piciocchi ha provato a chiarire la vicenda anche con un lungo post su facebook in cui commenta la notizia e sottolinea come la notifica, “Nonostante mi sia adoperato per fare luce sui conti e per ripristinare il rispetto delle regole – arriva – dopo oltre 3 anni dall’avvio delle indagini e a 12 giorni dalle elezioni comunali“.

“Oltre 5 anni di indagini che penso si commentino da soli, una richiesta di rinvio a giudizio a mio carico per presunta bancarotta semplice (reato colposo) da parte della Procura che non ho nemmeno avuto il piacere (si fa per dire) di ricevere attraverso la formale notifica dell’atto e che invece mi è stata “gentilmente” anticipata dalle telefonate dei giornalisti. Tutto questo ovviamente con un tempismo perfetto, a soli 12gg dal voto amministrativo di Spezia e di Genova, dopo oltre 7 anni dal mio ultimo incarico da Sindaco (maggio 2014 – luglio 2015) e, oltretutto, per aver semplicemente fatto il mio dovere da amministratore pubblico facendo emergere i debiti di una società interamente di proprietà del comune, che gestiva anche servizi pubblici essenziali (scuolabus – spazzamento), e che fino a quel momento erano sommersi per motivi che non conosco e che non mi è mai interessato conoscere”.

Queste le parole dell’assessore regione alla protezione civile Giacomo Giampedrone, che ha affidato il suo commento ai suoi social: “Direi che ne avrei fatto volentieri a meno ma come spot per il mio SI al referendum del prossimo 12 giugno è un esempio che calza a pennello. Nonostante tutto attendiamo l’udienza preliminare del prossimo novembre sempre con grande fiducia nella Magistratura e soprattutto a testa alta. Grazie a tutti quelli che da stamani mi stanno mandando messaggi di stima e affetto. Sono molto amareggiato ma non mollo di un millimetro”.

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